Prato, insegue Kanye West e gli regala un suo cd: "Ora compongo per lui"

Il pratese Arturo Fratini è riuscito a intercettare il re del rap in città e a dargli un suo disco. Poco dopo è stato richiamato dalla star "Ho collaborato con la sua casa discografica”

Arturo Fratini e Kanye West

Arturo Fratini e Kanye West

Prato, 6 marzo 2024 – Inseguire i propri sogni. Inseguirli sempre "fino ai laghi bianchi del silenzio", diceva Paolo Conte negli anni Ottanta. Ed è proprio il caso di inseguirli, i sogni, se succede che dall’oggi al domani ti ritrovi a duettare con Kanye West, proiettato in un mondo che pensavi non ti avrebbe mai ospitato. E’ il rapper americano indubbiamente più discusso e conosciuto del momento.

La sua musica gli ha fatto vendere oltre 21 milioni di album e gli ha permesso di raggiungere oltre 100 milioni di download digitali. Un gigante per chi la musica la ascolta fin da quando è bambino e ha iniziato a muovere i primi passi ballando. E per chi crede nei sogni succede anche che Kanye West arrivi a Prato. Occasione imperdibile. Quasi folle pensare di potersi fare notare da lui, ancora più folle credere di poter consegnare nella mani dell’artista la demo scritta in notti di fatica e sudore. Ma alla fine di tutti i conti, al faccia a faccia con "i laghi bianchi", non sarà aver fallito a fare più male, bensì non averci provato.

E così va la storia di Lester Nowhere, al secolo Arturo Fratini, pratese, 26 anni, diploma al liceo Livi e talento innato per il sound. La svolta arriva in un caldissimo pomeriggio di fine luglio: "Ricevo un messaggio da un amico in cui mi dice che Kanye è a Prato". Il primo pensiero è che non sia vero, poi il web certifica che Ye, come si fa chiamare il rapper, è davvero in città. "È il mio idolo, mi dico che non posso perdere l’occasione". Fratini è un beatmaker, letteralmente un costruttore di parti ritmiche che conta già 50 milioni di ascolti su Spotify. Non vuole rinunciare all’idea di poter incontrare il re del rap.

"Salgo in macchina e inizio a cercare disperatamente tracce del suo passaggio - racconta -. So che ha un brand di moda e così mi dirigo tra i capannoni del Macrolotto e di Montemurlo fino a quando non mi imbatto in uno stuolo di Mercedes, auto con i vetri oscurati e modelle. Allora c’è davvero". E qui inizia l’avventura di Arturo Fratini, che in meno di 48 ore lo catapulterà a lavorare gomito a gomito con il suo idolo. "Mi pianto letteralmente davanti all’azienda, tento di entrare ma vengo allontanato, resto per ore in attesa, ma niente". Fratini non si scoraggia e continua la caccia, segue le auto dell’artista, cerca di capire dove possa dirigersi. "Non volevo essere invadente, ma la voglia di poterlo conoscere era davvero travolgente. Mi sembrò di capire che l’indomani sarebbe stato a Firenze".

Fu un buco nell’acqua. "Quella sera rimango a dormire da mia madre a Firenze, alle 4 di notte mi viene la folgorazione: non posso perdere questa occasione. Allora improvviso un cd con le tracce che avevo scritto e torno a Prato, davanti al magazzino. Mi convinco che ci devo riuscire: rivedo il corteo di auto dai vetri oscurati che si mettono in marcia, li seguo fino al Pecci dove lui scende. Mi fiondo in strada e cerco di farmi notare". La tenacia del 26enne cattura l’attenzione di West che manda un assistente a prendere cd e numero di telefono. "Per me era già tantissimo". Invece la storia va ben oltre. Tre giorni dopo Fratini riceve una chiamata dallo staff di West: l’artista vuole incontrare.

Si vedono a Prato, le prime parole sono di cortesia. Poi una nuova chiamata, Fratini deve andare a Firenze dove Kanye ha allestito uno studio di registrazione: "Gli faccio sentire la mia musica, lui improvvisa un rap su sei delle mie basi". È l’inizio del sogno. Arturo Fratini avvia una collaborazione che lo porterà a fare la spola tra l’Italia e l’America e che lo lancia definitivamente nell’impero dell’industria discografica. I primi giorni dello scorso febbraio esce l’ultimo album di Kanye West, Vultures volume 1, all’interno del quale c’è ’King’, canzone costruita proprio sulla traccia musicale di Arturo Fratini, in arte Lester Nowhere. Si chiamano sogni, ma si chiama anche e soprattutto tenacia la strada che porta alla loro realizzazione.