REDAZIONE PRATO

I ladri non rispettano neanche i morti: furti a raffica dentro i cimiteri

Spariscono vasi di rame e lampade votive: "Mettete le telecamere"

Un cimitero

Prato, 26 febbraio 2015 - Non c'è pace nemmeno dopo la morte. E’ proprio il caso di dirlo a giudicare dalla raffica di furti che negli ultimi mesi sta interessando i cimiteri comunali della nostra città. L’ultima in ordine di tempo a denunciare il furto sulla tomba di un proprio caro è Caterina Mannucci che sulla pagina del gruppo facebook “Prato si ribella a qualsiasi forma d’llegalità” ha sfogato la propria amarezza.

"Trovo ignobile – scrive Mannucci – il gesto compiuto nei confronti della tomba di mio padre al cimitero di Coiano. Dopo appena tre mesi dalla sua scomparsa ci troviamo ad affrontare anche il dispiacere di aver scoperto che qualcuno, che non ha il minimo rispetto per i defunti, ha rubato la luce votiva". A giudicare dai commenti innescati dal post della signora Mannucci il caso non è isolato. "Mia madre – scrive L.M. – è morta da qualche mese e sulla tomba a Galciana hanno rubato per ben cinque volte in meno di due settimane".

"Mia nipote – fa eco G.D – è sepolta a Coiano da 5 anni, le hanno portato via di tutto tanto che non siamo più liberi di lasciare niente». Ad essere presi di mira non sono solo i cimiteri comunali: «Anche a quello della Misericordia – scrive S.P. – i furti sono all’ordine del giorno. Molte volte mi hanno rubato i vasi in rame tanto che ci hanno costretto ad usare quelli di plastica". Da parte dei cittadini insistente la richiesta di una video sorveglianza.

"Mio padre e mia figlia – commenta G.M. – sono sepolti al cimitero di Coiano, sono dodici anni che questi furti avvengono con regolarità. Abbiamo anche chiesto di mettere le telecamere ma il Comune ci rispose che non era possibile a causa della privacy".

"La videosorveglianza nei cimiteri – spiega Gerarda Del Reno, responsabile dei servizi cimiteriali del Comune di Prato – non risolve il problema dei furti, che spesso, anche se giustamente infastidiscono molto le persone, sono più che altro atti vandalici. Occorrerebbero molte videocamere e non potrebbero essere nemmeno visionate per il rispetto della privacy".