Più di mille artigiani lanciano l’sos: "La filiera rischia di perdere pezzi"

Alle associazioni di categoria sono arrivate 1200 segnalazioni. Majone (Confartigianato): "Colpite il 60% delle imprese". Grassi (Cna): "Dalla sospensione dei tributi ai fondi, serve un quadro organico degli aiuti alle aziende".

Più di mille artigiani lanciano l’sos: "La filiera rischia di perdere pezzi"

Più di mille artigiani lanciano l’sos: "La filiera rischia di perdere pezzi"

Sono un migliaio le imprese che in una settimana sono entrate in contatto con Confartigianato Imprese Prato da quando nella piana si è scatenata la tempesta Ciaran portando con sè esondazioni di fiumi e torrenti. "La foto che emerge è ancora a macchia di leopardo, ma le zone maggiormente in difficoltà sono quelle di Montemurlo, di Vaiano e de La Briglia. Qui ci sono casi di attività manifatturiere che non riusciranno a salvare niente. Criticità ci sono anche nella cintura del pistoiese, come a Montale". Davide Majone, segretario generale Confartigianato Imprese Prato, offre una mappa in itinere della devastazione che il maltempo lascia dietro di sè "per cui risulta difficile fare una stima approssimativa dei danni. Dove l’allagamento ha interessato i macchinari ad ora non si può comprendere se ripartiranno o no. Un dettaglio determinante nella valutazione dei danni materiali". Un bilancio complicato da stilare. "C’è da tenere a mente come è articolata la filiera – dice Majone – Il rischio reale di perdere pezzi c’è anche tra coloro che non essendo interessati dagli eventi calamitosi continuano a lavorare sia nell’ambito dei servizi che del manifatturiero. Si può parlare di un 55%-60% tra chi è fermo e chi ha parti del ciclo produttivo in funzione. Il sistema distrettuale frammentato ha una struttura flessibile che consente di ovviare a strozzature nelle catene del valore". Come intervenire? "Ora la liquidità aziendale deve essere concentrata sul ripristino del ciclo produttivo, per cui sono importanti la sospensione dei, tributi, il blocco dei mutui e dei finanziamenti accesi, il blocco del pagamento delle bollette dando un orizzonte di tempo sufficiente a ripristinare i cicli produttivi", indica Majone. E sugli ammortizzatori sociali il segretario generale fa un ragionamento ampio: "Se da una parte la voglia di ripartire ci direbbe che non servono, dall’altra è chiaro che è un tema che va tenuto sul tavolo".

Al form online di Cna Toscana Centro hanno risposto oltre 230 imprese grazie al quale hanno segnalato criticità legate all’alluvione. "Il questionario rivela che i maggiori danni si hanno nelle zone più altamente produttive, come la Valbisenzio, l’area di Montemurlo, Oste, Quarrata, Montale e la piana fiorentina tra Campi e Capalle – spiega Cinzia Grassi direttore di Cna Toscana Centro – Oltre al form per le aziende, ne abbiamo pubblicato uno rivolto ai cittadini indipendentemente che siano soci o no". Da giorni una squadra di una ventina di collaboratori di Cna "sta facendo rilevazioni nelle zone alluvionate per avere una panoramica più completa: si può parlare di un 60% di danni agli immobili, mentre è leggermente migliorata la situazione degli impianti idrici ed elettrici danneggiati al 55%. I problemi più grossi interessano oltre il 70% dei macchinari, materie prime e materie in lavorazione". Un piccolo margine di miglioramento è dato da "un + 5% di aziende che stanno riprendendo attività di servizio". "Nel manifatturiero c’è una grande volontà di ripartire il prima possibile, come registrato nelle visite – aggiunge Grassi – e grande solidarietà specialmente da parte dei dipendenti, pronti a spalare fango". Grassi lancia un appello alla Regione perché "sui fanghi, quali rifiuti speciali, venga presa una decisione chiara: le aziende ora non si possono accollare lo smaltimento".

Quali i provvedimenti possibili? "I fanghi potrebbero essere ammassati nelle piazze e smaltiti dagli spurghisti pagati dai Comuni per velocizzare i tempi – conclude – Vanno definiti quanto prima gli importi degli aiuti a sostegno di imprese e famiglie, la sospensione dei termini fiscali (tasse e Imu sui capannoni). Abbiamo apprezzato la tempestività del commissario Giani nel firmare la sospensione dei mutui. E’ necessario avere quanto prima un quadro di misure per sapere come dare fiato alle aziende".

Sara Bessi