L’estate delle fiere tessili entra nel vivo con l’edizione numero 93 di Pitti filati che apre il 28 giugno alla Fortezza da Basso a Firenze. La kermesse sarà la vetrina per le collezioni dell’autunno-inverno 2024-2025 delle filature italiane ed internazionali. I pratesi sono sempre tanti: stavolta le 29 imprese in fiera rappresentano quasi un terzo degli espositori. A queste aziende produttrici di filati se ne aggiungono altre 7 di settori che al mondo dei filati sono legati in vario modo. Sono 120 i marchi in totale, di cui 87 all’interno dell’area Filati (19 provenienti da Regno Unito, Giappone, Perù, Cina, Irlanda, Turchia, Mauritius, Romania, Egitto, Sudafrica, Nuova Zelanda).
"Le nostre imprese arrivano da un 2022 che può dirsi senz’altro un buon anno e da un inizio del 2023 che ha segnato una modesta frenata – commenta Raffaella Pinori, coordinatrice del gruppo produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord –. A fronte di un +16% della produzione e un +17,3% del valore dell’export del 2022 rispetto al 2021, le contrazioni, rispettivamente, di -4,4% e -2,6% del primo trimestre 2023 sono dati quasi fisiologici che di per sé non destano preoccupazione". Pinori sottolinea che purtroppo "il quadro generale della produzione e dei mercati è all’insegna dell’incertezza, in quanto l’effetto ripresa dopo la pandemia si è esaurito: flussi e catene di fornitura internazionali si stanno ridefinendo e riposizionando, in un contesto in continua evoluzione".
Alla relativa normalizzazione dei costi energetici adesso "si contrappongono gli oneri crescenti di materiali e sostanze chimiche, che impattano su alcune fasi di lavorazione – commenta Pinori – complessa, più dal lato burocratico che da quello sostanziale, la gestione di capitolati e certificazioni. Il comparto dei filati è investito da molte novità sul piano delle norme e delle dinamiche di mercato".
Ecco le 29 le aziende pratesi a Pitti filati: C.T.F., Casa del filato, Cofil, Ecafil Best Industria filati,Fil.Pa 1974, filati Be. Mi. Va., filati Biagioli Modesto, Filati naturali, filatura Papi Fabio, Filitaly Lab, Filpucci, vi. Ti. Bi Filati, Manifattura Igea, Ilaria Manifattura Lane, Industria italiana filati, Lagopolane, Lanificio Dell’Olivo, Lineapiù,L’insieme filati, Millefili, Mister Joe, New Mill, Olimpias Group, P3, Pecci Filati, Pinori group, Polipeli, Pool filati, Toscano. Ci sono poi aziende di altri settori che sono collegati comunque col settore filati: Albini & Pitigliani, Bonaparte, Jump, Manusa cooperativa sociale, Pafa, Re-Verso, Stampatextyl.
Sono 80 le imprese produttrici di filati del distretto che nel 2021, con oltre 1700 addetti diretti in media, hanno realizzato un fatturato di 635 milioni, di cui 301 generati dall’export (+14% rispetto al 2019 pre crisi). I produttori di filati per maglieria esportano mediamente il 55% della produzione in valori, mentre i filati da tessitura sono assorbiti per lo più dal mercato interno e la quota di fatturato destinata all’estero è inferiore. Nel 2022 iI primo mercato è stata la Germania che da sola è valsa l’11,1% del totale; a seguire la Romania che ha assorbito il 10,4% dell’export, quindi Hong Kong con il 6% e, con quote intorno al 5%, Spagna, Cina, Francia, Portogallo e Turchia.
Sa.Be.