
Sarebbero stati contattati via Instragram. Almeno è quello che emerge dalle ultime dichiarazioni rese da Emiliano Laurini e Kevin Mingoia, in carcere dal 24 aprile perché ritenuti dagli investigatori il mandante e l’esecutore materiale del brutale pestaggio ai danni di Martina Mucci, cameriera di 29 anni, aggredita e riempita di pugni e cazzotti sul volto la notte del 21 febbraio nell’androne di casa sua. Continuano a emergere nuovi particolari sulla violenta aggressione alla cameriera pratese, ordinata dall’ex fidanzato, Laurini appunto, 41 anni, ex pugile di Scandicci e buttafuori nello stesso locale, l’Hop ’n drop di via Terraccini, dove lavorava la vittima. Insieme a Laurini e Mingoia, 19 anni, è finito in carcere anche Mattia Schininà, 20 anni, considerato l’intermediario fra Laurini e i due picchiatori materiali. Oltre a Mingoia, a pestare a sangue Martina è stato un sedicenne, sempre di Scandicci, che il giorno prima degli interrogatori di garanzia dei tre arrestati si è presentato in Questura sostenendo di essere la persona che la polizia non aveva ancora identificato. Il giovane per ora è stato solo denunciato e gli atti sono stati inviati alla Procura dei Minori di Firenze.
Secondo quanto emerso, Laurini avrebbe contatto Mingoia su Instragram. A sua volta il giovane avrebbe arruolato il sedicenne per recarsi in motorino alla Pietà dove poi insieme hanno picchiato Martina tagliandole una ciocca di capelli con due rasoi elettrici recuperati dalla polizia il giorno successivo fuori dal palazzo dove abita la vittima. Schininà, invece, avrebbe partecipato alla fase preparatoria del delitto essendo a conoscenza di quello che i due giovanissimi sarebbero andati a fare quella notte dietro il pagamento di 400 euro ciascuno.
Intanto, la Procura (il fascicolo è affidato al pm Valentina Cosci) ha dato incarico di eseguire un supplemento di indagine su un presunto quinto uomo che avrebbe organizzato, insieme agli altri, il pestaggio. Quinto uomo che è stato tirato in ballo dallo stesso Laurini durante l’interrogatorio di garanzia.
Infine oggi i legali di Laurini, Edoardo Burelli, e quello di Schininà, Michele Saverese, chiederanno l’attenuazione della misura dei loro assistiti al tribunale del Riesame.
Laura Natoli