SILVIA BINI
Cronaca

Petizione contro i bambini. I residenti non tollerano gli schiamazzi a scuola

Aule troppo grandi, le voci dei bambini rimbombano all’esterno. La preside: "Non c’è limite all’assurdo". Proteste anche in Comune

Ilaria Santi, assessore comunale all’Istruzione, all’inaugurazione delle nuove aule

Prato, 24 gennaio 2021 -  Sono  pane quotidiano le lamentele per schiamazzi notturni ai giardini, oppure per locali aperti oltre l’orario consentito, perfino per le campane della chiesa che suonano all’alba, ma proteste per i rumori in uscita da una scuola elementare ancora non si erano mai sentite. Succede alla Querce, dove il Comune ha eseguito lavori per ampliare le aule e mettere così in sicurezza dal virus gli alunni di una scuola primaria. Peccato che quegli spazi così ampi costringano le maestre ad utilizzare il microfono per farsi sentire dai bambini in classe e che quei rumori infastidiscano diverse famiglie che abitano vicino alla scuola.  

Protagonista di questa strana storia è la scuola elementare Pizzidimonte che fa capo all’istituto comprensivo Pier Cironi, frequentata da circa 200 bambini di età compresa tra 6 e 10 anni. Un’oasi allegra inserita nell’abitato della Querce. L’amministrazione comunale, sull’onda delle indicazioni ministeriali relative alle norme Covid, ad agosto aveva deciso di ampliare le aule. Ma le ha ampliate talmente tanto che, a detta dei residenti, il rimbombo delle voci in quelle stanze è oggi insopportabile. La questione è oggetto di una petizione da parte di un gruppo di cittadini che hanno scritto una lettera di protesta protocollandola alla preside Rita Gaeta.

La protesta è arrivata anche di fronte all’assessore all’istruzione Ilaria Santi. Colpa degli schiamazzi, dicono: le voci dei bambini nelle aule così grandi creano fastidio ai residenti che abitano vicino alla scuola. Peggio ancora quando la maestra è costretta ad utilizzare il microfono per farsi sentire da chi è seduto all’ultimo banco: i rumori arrivano dritti in quelle case. "Francamente non c’è fine all’assurdo…", commenta la dirigente Rita Gaeta. "Ho ricevuto una mail protocollata in cui alcuni residenti lamentavano il problema del rumore provocato dagli alunni. I bambini per me sono gioia, ma evidentemente non è così per tutti". La dirigente ha svolto verifiche e chiesto spiegazioni alle referenti di plesso: "Non comprendo bene i motivi delle lamentele, i bambini fanno ricreazione in classe e non escono quasi mai in giardino. Se escono all’aperto lo fanno per una mezz’ora appena nell’arco di una intera mattinata. Le maestre talvolta utilizzano un microfono per farsi sentire meglio, ma definire tutto questo confusione mi sembra davvero eccessivo. Vivendo in un contesto urbano è ovvio che il silenzio assoluto non possa esistere". La preside si dice disponibile ad ascoltare chiunque purché le rivendicazioni abbiano un fondamento. "La prossima settimana sarò a scuola per verificare di persona la questione", dice Gaeta. Gli stessi cittadini del La Querce che hanno lanciato una petizione contro l’ampliamento e quindi gli schiamazzi provocati dagli alunni della scuola hanno bussato anche alle porte del Comune per rivendicare le proprie ragioni. "Evidentemente la pandemia ha reso alcune persone più susce ttibili, credo che non ci siano altri commenti da fare", conclude la dirigente.