
4 - NO TAX AREA PER OVER 75
Prato, 21 maggio 2015 - "Da quando c’è stato l’annuncio del premier Renzi abbiamo ricevuto in Cgil centinaia di telefonate da parte di pensionati. Da un lato c’era chi voleva sapere come fare per farsi accreditare i soldi promessi dal governo, dall’altro chi era arrabbiato perchè è stato escluso dai rimborsi o non gli è stata riconosciuta l’intera cifra a cui aveva diritto". Non sono mancate le polemiche fra i pensionati pratesi per il provvedimento del governo Renzi che solo in parte ha accolto le previsioni della Corte Costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni.
A raccontarlo Giovanni Chiesi della Cgil. Dal primo agosto chi percepisce fino a 1700 euro lordi di pensione si ritroverà un accredito di 750 euro. Chi ne prende fino a 2200 avrà 450 euro di rimborso e infine chi percepisce fino a 2700 euro lordi otterrà 278 euro. Tutto questo come contributo una tantum. Dal 2016 verranno invece rivalutate le pensioni: 180 euro in un anno per chi percepisce fino a 1700 euro lordi, 99 per chi prende fino a 2200 euro e 60 l’anno per chi ha un assegno mensile fino a 2700 euro lordi. Come detto sono state centinaia le telefonate di protesta alla Cgil. Dal sindacato non si nasconde la «delusione» per come il governo ha gestito la vicenda.
«In tanti ci hanno chiamato per chiederci se avevamo intenzione di mobilitarci - spiega Giovanni Chiesi - Noi abbiamo risposto che si tratta di un provvedimento insoddisfacente e che chiederemo nuovamente un tavolo di trattativa con il governo». La domanda più ricorrente fra i pensionati è stata quella di sapere come fare per ottenere il rimborso. «E’ tutto automatico - prosegue Chiesi - Chi è interessato dal bonus Poletti deve solo aspettare l’accredito che arriverà con la pensione del 1° agosto. Quindi invito tutti alla calma e a non allarmarsi perchè preoccupati di non vedersi recapitato il rimborso». Il sindacato comunque promette battaglia «per vedere rispettati i diritti dei pensionati». «Il rimborso è già qualcosa e non si butta via - conclude Chiesi - ma siamo di fronte ad un provvedimento parziale che non ripristina quanto ingiustamente tolto ai pensionati. La sentenza della Corte Costituzionale è chiara, non ci sono interpretazioni diverse da fare. Sugli arretrati potevamo anche accettare una proposta di rimborso scaglionata negli anni. Così invece non si tutelano i diritti dei pensionati».