Palazzo Pretorio e Lipchitz Le visite speciali al museo per i 50 anni dalla scomparsa

Oggi e domenica le iniziative per ricordare il grande artista lituano di origini ebraiche. Nel 2013 la donazione a Prato di un importante nucleo di sue opere, esposte al terzo piano. .

Per ricordare i cinquant’anni dalla sua morte, avvenuta il 26 maggio 1973, il Museo di Palazzo Pretorio organizza due speciali visite guidate gratuite dedicate a Jacques Lipchitz. Si parte oggi alle 16.30 con un percorso alla scoperta della storia dell’artista e delle sue opere conservate al terzo piano del museo, giodato dalla direttrice Rita Iacopino e la partecipazione di Miranda MacPhail, per la Collezione Gori - Fattoria di Celle. Domenica è prevista un’altra visita guidata, al termine della Colazione ad Arte, in programma a partire dalle 10.30. La colazione con la visita costa dieci euro, la prenotazione è obbligatoria allo 0574 1837859 o alla mail [email protected]. Lo scultore lituano di origine ebraica è considerato uno degli artisti più influenti del XX secolo. La sua storia è strettamente legata a Prato e al Museo di Palazzo Pretorio: nel 1974 infatti, Yulla Lipchitz, vedova da pochi mesi di Lipchitz, venne in città con Henry Moore per assistere all’inaugurazione della sua scultura Forma squadrata con taglio, in piazza San Marco; rimase molto colpita dall’interesse per l’arte mostrato dai pratesi e accennò alla possibilità di donare una parte della gipsoteca del marito. Ipotesi che si è concretizzata nel 2013, grazie alla preziosa mediazione del collezionista pratese Giuliano Gori e allo storico dell’arte Kosme de Baranano, che hanno contribuito a riallacciare i rapporti tra il Comune e Hanno D. Mott, figlio di Yulla. Oggi, il Museo di Palazzo Pretorio conserva un consistente nucleo di opere dello scultore, costituito da 21 sculture in gesso, un bronzo e 43 disegni.

I disegni e le sculture della collezione pratese consentono di seguire, passo dopo passo, la genesi della creazione artistica di Lipchitz: dal primo schizzo di un’idea, alle fasi di definizione su carta, fino ai modelli plasmati in gesso, utilizzati per realizzare le opere in materiali più duraturi come il bronzo e il marmo.