
La titolare Barbara Tesi
Prato, 27 ottobre 2015 - "Dovrei pagare 1800 euro l’anno di Tasi, ma non ce la faccio con i guadagni della mia piccola attività. Intanto devo pure sentire che si stanno pensando particolari sconti per le associazioni e per le aziende cinesi, per provare ad eliminare il problema dell’abbandono dei rifiuti. E’ una vergogna".
E’ a dir poco indignata Barbara Tesi, titolare insieme al marito della piccola pizzeria da taglio e da asporto "Le Treppi" di via Sangro, a Chiesanuova. L’attività è in un piccolo fondo in affitto di circa 40 metri quadrati, ma è inserita, come le altre pizzerie a taglio, in una categoria che comprende anche fiorai, ortofrutta e pescivendoli: "Il problema è proprio questo. Non è che non voglio pagare le tasse. Ho sempre pagato quel che dovevo in tanti anni di lavoro: adesso proprio non ce la faccio con i soldi a disposizione, considerando che da due anni in pratica è un miracolo se andiamo in pari – insiste Tesi - Ho chiesto più di una volta il distaccamento dalla categoria. Io non produco la stessa immondizia di un pescivendolo o di un ortofrutta. Il massimo della sporcizia è rappresentato dalle scatole di cartone, che però i clienti usano per portare a casa le pizze. Anche loro pagano la Tasi e smaltiscono i rifiuti nella loro abitazione. Non vedo perché dovrei continuare a pagare 35 euro per ogni metro quadro del fondo".
Il problema, estendibile a macchia d’olio ad altri esercizi commerciali simili, caratterizzati molto spesso da piccole metrature e dalla quasi totale assenza di spazio per le consumazioni in loco (e dunque per la produzione di ulteriore sporcizia), sorge guardando le altre tariffe applicate al metro quadro.
"Non capisco per esempio perché un ristorante pizzeria paga solo 22 euro al metro quadro, producendo più immondizia e avendo la possibilità di mettere gente a sedere, oppure perché un bar paghi la metà di quanto pago io – precisa la proprietaria della pizzeria a taglio – Ho sottoposto i miei problemi all’assessore al bilancio, Monia Faltoni, ma giustamente le categorie non le decidono i singoli comuni. Sta di fatto che, anche rateizzando l’importo e con tutta la buona volontà del mondo, io quest’anno avrò serie difficoltà a fare il mio dovere di cittadina. Intanto, vedo che per altri si sta pensando a sconti e agevolazioni. Mi sembra sempre più una presa in giro".
Leonardo Montaleni