REDAZIONE PRATO

Organici scuola: l’ennesima batosta Servono 96 bidelli, ne arrivano 38

Proteste dei sindacati per i pochi contratti concessi a Prato. E anche i posti in deroga non bastano

Organici scuola: l’ennesima batosta Servono 96 bidelli, ne arrivano 38

Scuola in affanno. Come al solito le assunzioni previste dal ministero non soddisfano le esigenze. Non solo docenti, il problema riguarda anche i collaboratori scolastici troppo pochi per una realtà come quella pratese dove le scuole sono suddivise in più succursali. Più sedi significa necessità di un maggior numero di personale in grado di garantire sicurezza e igiene. In ballo non c’è soltanto un aggravio di lavoro per i pochi che saranno in campo, ma un problema ben più grave che riguarda la concreta apertura dei plessi e in particolare delle succursali.

I numeri sono impietosi. Su 96 posti disponibili, l’Ufficio scolastico regionale ha autorizzato soltanto 38 assunzioni a tempo indeterminato a cui si aggiunge anche un organico in deroga (il personale chiesto dai dirigenti in base alle reali necessità) ancora più insufficiente: su 119 richieste appena 47 i posti autorizzati. Stesso trend per i collaboratori amministrativi dove le proporzioni sono di 34 a 13 (16 e 7 per il personale in deroga) e gli assistenti tecnici per cui, su 14 posti liberi, le assunzioni saranno 3 (per i posti in deroga chiesti 14 autorizzati 5). Significa che in media a Prato è stata concessa solo un’assunzione ogni tre richieste, percentuale che i sindacati ritengono insufficiente per garantire il funzionamento della macchina scolastica: mancano assistenti amministrativi, assistenti tecnici per i laboratori e collaboratori scolastici.

"Mi sembra che i numeri mostrino bene la situazione – interviene Daniela Scarlata della Cisl scuola –. Il personale Ata concesso è assolutamente insufficiente e irrisorio rispetto alle esigenze". Il piano delle assunzioni, non riesce neppure a coprire il turn over dei pensionamenti previsti per il prossimo anno: i posti per gli assistenti amministrativi saranno coperti al 37%, quelli per i collaboratori scolastici al 40% e per gli assistenti tecnici dei laboratori al 22%. Gli incarichi vacanti quindi, verranno coperti con contratti a tempo determinato e quindi con personale precario. In tutta la provincia di Prato sono 21 quelli che restano scoperti per gli a amministrativi, 9 per i tecnici e ben 58 per i collaboratori scolastici.

"Evidentemente l’Ufficio scolastico regionale considera i propri dirigenti scolastici del tutto inattendibili e non li prende minimamente in considerazione, acconsentendo a poco più di una richiesta su tre – interviene Filomena Di Santo della Cgil scuola –. A tale livello di inadeguatezza mostrato dall’Ufficio scolastico regionale le lavoratrici e i lavoratori delle scuole di Prato sapranno rispondere con forza, avviando fin dalle prossime settimane estive nuove iniziative di mobilitazione".

Se prendiamo in considerazione la Toscana i numeri parlano da soli: per gli assistenti amministrativi su 425 posti vacanti ne verranno coperti solo 159 (il 37% del totale); per i collaboratori scolastici su 1268 posti vacanti le immissioni in ruolo saranno solo 503 (il 40%); per gli assistenti tecnici su 202 posti vacanti solo 45 saranno le assunzioni (il 22%).

"Sarebbe necessario ascoltare le reiterate istanze delle scuole che vivono in misura sempre crescente la drammaticità di dare avvio all’anno scolastico con organici ridotti e con una dotazione aggiuntiva irrisoria, oltre alle ulteriori incombenze burocratiche, contabili ed amministrative non di propria pertinenza", chiudono i sindacati. "Considerati perciò questi dati e le legittime richieste delle istituzioni scolastiche, sarebbe opportuno intervenire nuovamente e dare risposte all’altezza delle necessità".

Silvia Bini