REDAZIONE PRATO

Ora siamo oltre 196mila. I clandestini un rebus

L'Istat e l'anagrafe di Prato mostrano un aumento dei residenti e degli immigrati, con i cinesi in crescita. Dati demografici evidenziano cambiamenti nella composizione della popolazione.

Prato, la città più multietnica d’Italia, a scuola soprattutto. Un ragazzino su tre non è italiano e uno su quattro è cinese Foto Attalmi

Prato, la città più multietnica d’Italia, a scuola soprattutto. Un ragazzino su tre non è italiano e uno su quattro è cinese Foto Attalmi

L’Istat proietta i numeri nel futuro, l’anagrafe del Comune li registra nel presente. Gli ultimi dati ufficiali sono aggiornati al 30 giugno scorso: i residenti a Prato sono 196.503, erano 196.277 a inizio 2024. Gli immigrati sono 49.287, sono il 25,1% degli iscritti all’anagrafe e sono 2.386 in più rispetto al giugno 2023 (in media 6,5 al giorno). I cinesi residenti sono 31.963, 1.447 in più rispetto a giugno 2023, quindi in media quattro in più al giorno. Gli italiani sono 147.216, 615 in meno in un anno, in media 1,7 in meno al giorno. C’è come sempre da precisare che questi numeri riguardano solo i residenti, cui vanno sommati i regolari non iscritti all’anagrafe e i clandestini, che potrebbero essere diverse migliaia: "Un sommerso di circa 15mila cinesi e circa 10mila irregolari di altre etnie", aveva ipotizzato l’ex procuratore Nicolosi. Il quadro anagrafico non può quindi rispecchiare in modo preciso la realtà, a cominciare dalla presenza vistosamente in crescita dei pakistani, per i quali i registri del Comune per ora certificano 2.583 presenze, 203 in più in un anno. In aumento anche i bengalesi, mentre sono in calo gli albanesi e i rumeni, anche perché molti di loro, a differenza dei cinesi, hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza italiana. Fra i residenti stranieri al 30 giugno il 20,3% ha meno di 18 anni: uno su cinque. Nella popolazione complessiva (quindi italiani e immigrati insieme) la quota scende al 15,3%. Situazione ribaltata per gli over 70: sono il 4,4% degli stranieri e il 22,6% degli abitanti totali. Per i cinesi dati ancora più significativi: il 21,8% ha meno di 18 anni e solo il 2,5% più di 65. Fra gli italiani i minorenni sono invece solo solo il 13,5% dei residenti, gli over 65 ben il 28,7%. In valori assoluti gli italiani con meno di 18 anni al 30 giugno erano 19.958, gli stranieri 10.006, i cinesi 6.968. Se si fotografa con i dati la situazione dei minorenni le proporzioni sono chiare: un ragazzo o bambino su tre non è italiano e uno su quattro è cinese. E’ invece italiano oltre il 95% degli over 65.

Un passo indietro nel tempo. Nel 2005 gli stranieri residenti in città erano solo 19.800, di cui 8.600 cinesi; nel 2010 erano rispettivamente 28.400 e 11.900, a fine 2014 34.171 e 15.957. Oggi i cinesi sono quasi 32mila: raddoppiati in dieci anni. Negli stessi dieci anni, invece, gli italiani sono diminuiti di 9.615 residenti. Nel 2005 i cinesi erano il 4,7% della popolazione, gli italiani l’89,2%; dieci anni fa le quote erano l’8,3% e l’82,1% e il 30 giugno scorso il 16,3% e il 74,9%.

an. be.