REDAZIONE PRATO

Oggi via libera ai camion per due ore: "Salti mortali per spedire le merci"

Ieri le prove generali: varco temporale di un’ora nel tragitto di Schignano per i mezzi delle aziende. Oggi il tempo raddoppia. E c’è chi noleggia furgoni più piccoli per poter continuare a lavorare.

Oggi via libera ai camion per due ore: "Salti mortali per spedire le merci"

C’è chi si è attrezzato prendendo a noleggio i mezzi con le misure adeguate per trasportare la merci e transitare sulle uniche vie consentite per entrare ed uscire dalla Valbisenzio.

"Pago cento euro al giorno per il noleggio, ma è necessario perché il flusso produttivo non si può interrompere ora", commenta amareggiato Moreno Vignolini, presidente nazionale di Confartigianato Moda e con azienda in Vallata. E c’è chi ieri prima di decidere quale strada percorrere, se le svolte di Schignano o la già malmessa via di Faltugnano, ha dovuto misurare l’altezza del camion. I mezzi con una portata a pieno carico fino a 3,5 tonnellate e con altezza oltre 2 metri e 80 centimetri, non potendo passare da Faltugnano per il ponte della ferrovia troppo basso, hanno potuto raggiungere la costola del distretto in Valbisenzio, attraverso un corridoio scortato dalla polizia municipale ed aperto dalle 15 alle 16 di ieri, dalla rotonda di via 7 Marzo, all’ingresso di Figline. Un compromesso, quello delle ’finestre temporali’, raggiunto al tavolo di crisi dove Confindustria Toscana Nord, Cna Toscana Centro e Confartigianato Imprese Prato, si sono fatte portavoce delle istanze delle imprese. Ieri lungo via 7 Marzo, dalle 14 in poi, si è formato un serpentone di una trentina di mezzi di media portata. Una ’prova generale’ che ha visto impegnate diverse pattuglie della Municipale e dell’Associazione nazionale carabinieri con il comandante Marco Maccioni e il sindaco di Vaiano Primo Bosi sul posto. Un provvedimento che è circolato nella tarda mattinata tra le imprese e che non è stato comunicato tempestivamente ai tanti cittadini che hanno scoperto del ’corridoio’ solo quando si sono trovati di fronte ai blocchi della Municipale e hanno dovuto pazientare almeno un quarto d’ora. Il cordone di mezzi è stato fatto transitare in due tranche: la prima alle 15.09 con un quindicina di mezzi. Il tragitto fino all’inizio del doppio senso, dopo le svolte di Schignano, è durato circa 10 minuti, al termine dei quali gli agenti della Municipale hanno riaperto il passaggio alle auto da nord verso la città. I restanti camion sono passati entro le 16. "Nonostante il preavviso limitato – evidenziano Ctn, Cna e Confartigianato – l’esperimento ha avuto successo". Le associazioni hanno ottenuto l’ampliamento a due fasce orarie per oggi nel tragitto di Schignano: 10.30-11.30 e 15.30-16.30. "Quello attraverso Figline non è un percorso compatibile con le dimensioni e il peso di mezzi di portata maggiore – sottolineano le associazioni – per quelli è necessario che sia risolta prima possibile la situazione della frana alla Pusignara (la Provincia ha previsto la riapertura ad un’unica corsia a senso unico alternato per il passaggio dei mezzi pesanti di approvvigionamento di viveri e carburanti), in modo che possano raggiungere e lasciare la Sr325 dal lato nord, attraverso Castiglione dei Pepoli e l’accesso all’A1".

"In questi primi due giorni è difficile ricevere e spedire merci – dice Matteo Santi di Beste – Oggi si stanno pagando le conseguenze di decisioni politiche non assunte negli ultimi 50 anni. E’ inequivocabile che ci sia bisogno di una viabilita alternativa". Per Santi nell’immediato "è necessario riaprire il transito sulla 325 attivando una task force secondo il modello Genova: una struttura commissariale con poteri in deroga alle normative e che permetta di lavorare h24, 7 giorni su 7. Siamo in una situazione straordinaria. Poi c’è da lavorare per "un patto tra associazioni di categoria, politici e governo centrale per progettare una viabilità alternativa: si era parlato di una galleria tra la Briglia e Prato nord. Il progetto è stato già abbozzato e presentato all’assessore regionale alle Infrastrutture dopo il problema della cisterna intraversata: l’amministratore aveva detto che avrebbe assegnato risorse da parte della Regione. Si deve ripartire da questo punto".

Sara Bessi