Nel 2023 il razzismo continua ad essere purtroppo presente nel mondo dello sport, sia nei grandi eventi che in quelli minori. E’ il caso ad esempio di quanto accaduto domenica scorsa alla palestra della scuola "Anna Frank" di via Pantano, a Montemurlo, sede di gioco della formazione di basket locale, che milita nel campionato di serie D. In occasione della 22ª giornata del torneo, i Lions (così sono soprannominati i giocatori di casa) ospitavano la Libertas Lucca, che al 40’ si è imposta con il punteggio di 56-68. Una partita, quella fra le due compagini biancorosse, equilibrata nel primo tempo. Meno nella ripresa, anche per colpa – secondo il pubblico di fede montemurlese – di un arbitraggio non all’altezza della situazione e penalizzante per i loro beniamini. I due fischietti del match, Tommaso Giachi e Labed Mourad, entrambi di Firenze, sono finiti così nel mirino dei tifosi. Le proteste, però, hanno superato il limite quando, stando a quanto scritto nel provvedimento del giudice sportivo, si sono trasformate in "manifestazioni verbali ispirate ad odio o discriminazione razziale", evidentemente nei confronti del secondo direttore di gara. L’episodio è costato alla società ospitante una squalifica per una giornata, poi commutata in una multa da pagare, che si va a sommare agli altri 180 euro che Montemurlo basket sarà chiamata a versare nelle casse della Federazione, di cui 80 "per offese e minacce collettive frequenti del pubblico agli arbitri" e 100 perché "il dirigente addetto agli arbitri e agli ufficiali di campo ha assolto ai propri compiti solo parzialmente".
La risposta dei Lions non si è fatta attendere ed è arrivata via social. "Qualcuno dagli spalti sembra che abbia rivolto offese razziste nei confronti degli arbitri, con conseguente squalifica del campo, trasformata in una pesante sanzione amministrativa. Chiaramente ci dissociamo da questo comportamento – scrivono i dirigenti, che affermano in realtà di non aver sentito le offese – Il nostro tifo è sempre stato caldo, a volte anche oltre i limiti, ma assolutamente non razzista. Vorremmo che la passione con cui i nostri tifosi seguono la squadra fosse indirizzata a spingere i nostri atleti a dare il meglio in campo. Comportamenti esagitati ed offese fanno l’esatto opposto, danneggiando la società economicamente e agli occhi della Federazione. Sicuri della sincerità che anima la passione di ogni spettatore, stiamo vicini alla nostra squadra, tifiamo Lions, tifiamo lo sport".
Francesco Bocchini