Michele Giambra, costruttore siciliano trapiantato in Toscana che ha passato molti dei suoi 72 anni a difendersi in tribunale anche con successo, è di nuovo al centro di una bufera giudiziaria. Con l’accusa di bancarotta fraudolenta, è finito ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Gdf di Palermo (alla quale hanno collaborato anche i colleghi di Prato). Con la stessa ordinanza, è finito in carcere Simone Mazzanti, 53 anni, fiorentino, genero di Giambra. Anche le figlie del costruttore, Gilda, 42 anni, e Barbara, 50, sono indagate: nei loro confronti, è scattato il sequestro di oltre 3 milioni di euro. Sono la parte più cospicua di quei 4 milioni oggetto dell’indagine del pm Anna Battaglia, che Giambra e Mazzanti avrebbero distratto dalla Capopassero srl (costruzioni immobiliari) dichiarata fallita il 27 gennaio 2020. Le indagini sono state avviate dalla dichiarazione di fallimento della società, impegnata negli ultimi anni in un progetto per la realizzazione di un importante complesso residenziale a Portopalo (Sr).
CronacaNuovi guai per Giambra