REDAZIONE PRATO

Nozze e congressi, zero lavoro Il catering diventa itinerante

Per non lasciare i dipendenti in cassa integrazione un’attività si reinventa. E potrebbe cambiare pelle

Matrimoni e congressi sono fermi? Niente paura: lo chef continua a cucinare pietanze ricercate e il personale di sala invece di portare i piatti al tavolo, si mette a bordo dell’Ape e li consegna direttamente alle famiglie pratesi. E’ l’idea del catering Eventi e Cucina, di Rossella Tomada, che sfida la crisi del settore causata dalla pandemia e si reinventa. La ripartenza degli eventi in tutta Italia, d’altronde, sembra sempre più lontana e così invece di tenere dipendenti e collaboratori in cassa integrazione, il catering ha trovato un nuovo modo per mantenere operativa l’attività.

"Ho pensato alle mie esigenze di persona che lavora – spiega Tomada – e di tutti coloro che hanno poco tempo per fare la spesa o cucinare. E così ho immaginato un servizio che potesse garantire un pranzo o una cena da scaldare in pochi minuti ma di ottima qualità. Di fatto lo chef Marco Caciagli continua a cucinare i piatti che proporremmo a un matrimonio, a un congresso o a un evento, con la differenza che adesso li vendiamo in versione casalinga".

Il catering ha rimesso in funzione la vecchia Ape che per gli eventi veniva "vestita" a festa, rappresentando un po’ il simbolo dell’azienda. Mentre adesso viene utilizzata per la vendita itinerante dei piatti. "Per il momento ci spostiamo fra Castellina e San Martino – prosegue Tomada – Ci muoviamo in base agli orari di uscita dalle scuole o dagli uffici, abbiamo pensato anche a un servizio merenda per i bambini e l’idea è quella di spostarci progressivamente anche in altri quartieri. In questo modo riusciamo a tenere impegnate a lavoro quattro persone: due in cucina e altrettante per la vendita itinerante".

La forza delle idee batte quindi le restrizioni. Il catering ha organizzato tutto il lavoro a misura di Covid, fra confezioni sottovuoto e già sporzionate, e il servizio itinerante potrebbe restare in funzione anche dopo la pandemia. Anche se la ripresa del settore degli eventi non si vede ancora all’orizzonte. "L’idea ci è venuta per non restare fermi ad aspettare ristori che non sono affatto sufficienti – aggiunge Tomada – E a guardare gli apprezzamenti ricevuti per il servizio, potremmo pensare di tenerlo in pianta stabile. Sulla ripresa del settore degli eventi, invece, diventa molto difficile fare previsioni. Abbiamo lavorato un po’ solo a luglio e settembre. Poi il 90% delle cerimonie è stato posticipato".

Stefano De Biase