Note di spiritualità in Sant’Agostino

Il concerto di Pasqua della Camerata nella chiesa di Sant’Agostino presenta i capolavori barocchi di Scarlatti, Bach e Vivaldi, con la voce di Lucia Napoli e il maestro Simone Ori. Un programma che spazia dal sacro al profano, unendo emozioni e virtuosismo musicale.

Note di spiritualità in Sant’Agostino

Note di spiritualità in Sant’Agostino

Torna stasera alle 21 nella chiesa di Sant’Agostino il concerto di Pasqua della Camerata che avrà come protagonista Simone Ori (foto), maestro pratese, e la voce preziosa del mezzosoprano Lucia Napoli, interprete eletta del repertorio barocco. Due gioielli scaturiti da quell’epoca di altissima civiltà musicale sono posti a confronto. Il canto intimo e affettuoso del Salve Regina di Domenico Scarlatti si specchia nella meditazione religiosa di una delle più toccanti Cantate di Bach, "Vergnügte Ruh, beliebte Seelenlust" ("Beato riposo, piacere amato dell’anima") BWV 170, composta nel 1726. La Sinfonia "Al Santo Sepolcro" di Vivaldi fa da raccordo strumentale fra i capolavori vocali dei due compositori coetanei. A un altro Bach è conferito l’incarico di aprire il programma, Johann Christoph (1642-1703), cugino di secondo grado e prozio di Johann Sebastian. A lui si deve questa breve e intensa pagina che intona un frammento delle Lamentazioni di Geremia con ispirazione altissima. Con voluto contrasto, quel canto seicentesco è seguito da una commossa pagina strumentale di Giacomo Puccini, Crisantemi. Lo shock stilistico è in realtà assai meno violento di quanto si possa immaginare. L’elegia pucciniana è infatti un lamento composto di getto alla notizia della precoce scomparsa di Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta, fratello del Re d’Italia Umberto I.