
"Sarebbe stato un oltraggio alla nostra storia non proporre un simile progetto. Capisco le tensioni e le preoccupazioni: le rispetto, e sono pronto a spiegare cosa stiamo facendo. Sarà un capannone dove si farà in maniera moderna e scientifica ciò che a Prato si fa da 150 anni. Al di là dell’impatto del capannone, le ripercussioni ambientali saranno al massimo di ottodieci camion al giorno. Alla politica dico che stavolta non ci possono essere obiezioni: o si è a favore del futuro della città o si è contrari". Il sindaco Biffoni difende a spada tratta il progetto dell’hub e risponde sia alle preoccupazioni da parte di residenti e comitati della zona sud, sia alle critiche sulla collocazione dell’impianto avanzate nello stesso Pd. "Abbiamo vagliato 14 siti, ma di questi solo quello di via di Baciacavallo non aveva elementi escludenti". I requisiti di partecipazione al bando prevedono due elementi imprescindibili: distanza di almeno 200 metri da ogni abitazione e il non ricadere in una zona ad elevato rischio ambientale. Queste le aree escluse: via delle Lame (pericolosità idraulica), zona Calice (rischio idraulico), viale Manzoni (presenza case), area Mazzone (rischio alluvioni), via Lille (vicinanza case), primo parcheggio via Lille (dimensione inadeguata), secondo parcheggio via Lille (case), via Paronese (attraversata dal metanodotto), via Toscana (elettrodotto), viale Berlinguer (elettrodotto e case), Capezzana (case), via Firenze ex Magazzini Generali (case e ferrovia). Bocciata pure un’area in via di Moschignano a Vaiano dove insiste un edificio industriale. Il presidente di Alia Nicola Ciolini commenta: "Gli impianti non si possono fare sempre da un’altra parte. Adesso serve responsabilità da parte di tutti per capire che con questo progetto sottrarremmo quote di materiale da avviare a smaltimento, passando da smaltitori a valorizzatori di rifiuti". Favorevole anche Confindustria. "Oggi la prima cernita dei capi usati finisce in India e in Pakistan con un elevato impatto ambientale - sottolinea Francesco Marini -. Avere la selezione sul territorio ci assicura la presenza di materia prima seconda e garantisce la tracciabilità del prodotto. Un duplice fattore che potrà garantire nuovi modelli di business". Per Moreno Vignolini, presidente nazionale Tessili di Confartigianato "questa operazione potrebbe essere un trampolino di lancio per la ripresa del distretto e un modello da esportare in tutto il mondo". Per Claudio Bettazzi presidente Cna "l’hub restituirà un ruolo strategico a Prato". Infine, Cgil, Cisl e Uil "offriranno tutto il proprio impegno per l’individuazione dei profili e delle mansioni necessarie per la realizzazione del progetto e la promozione di buone pratiche".
Sdb