
Neppure quest’anno ci sarà il cocomero in piazza, ma Ferragosto resta una giornata speciale per chi rimane in città. È la festa mariana per eccellenza, tanto che per secoli - e ancora oggi - la solennità dell’Assunzione della Madonna a Prato viene chiamata semplicemente "Santa Maria". Nella nostra diocesi è festa a Montepiano, a Migliana e nell’oratorio della Misericordia, ma tanti saranno anche i pratesi che si recheranno al santuario di Boccadirio, a Baragazza. Come tradizione vuole. La celebrazione più importante è ovviamente nella basilica cattedrale con l’ostensione del Sacro Cingolo, una delle cinque "mostre" canoniche che avvengono durante l’anno. Domani alle 17 viene recitato il rosario; alle 17,30 canto solenne dei vespri; alle 18 l’ostensione dalla loggia interna e dal Pulpito di Donatello; alle 19 la celebrazione della messa. I riti sono presieduti dal vescovo Giovanni Nerbini. Oggi alle 19 si celebra la messa prefestiva dell’Assunzione.
Tra il Sacro Cingolo e l’Assunzione di Maria esiste un legame particolare: venerata come "icona" dell’incarnazione e della verginità di Maria, la reliquia fu donata (così tramanda la tradizione) a San Tommaso dalla Madonna stessa, proprio mentre saliva al cielo. Secondo lo scritto apocrifo dello Pseudo-Giuseppe d’Arimatea, era il ricordo che l’Assunta donò all’unico apostolo che mancava al momento della sua glorificazione. E proprio la reliquia pratese ha lasciato un’impronta inconfondibile nella storia dell’arte: per tre secoli, dal Trecento fino al Rinascimento più maturo, l’iconografia dell’Assunzione di Maria ha sempre previsto il dono della Cintura a San Tommaso. E allora quale occasione migliore di celebrare Santa Maria insieme alla bellezza, approfittando dell’apertura straordinaria serale a ingresso gratuito del Museo di Palazzo Pretorio, lo scrigno prezioso dei capolavori raccolti nei secoli dalla comunità pratese e dai pratesi illuminati che alla collezione civica hanno dato vita, a cominciare da Cesare Guasti, il letterato e poeta di cui il prossimo 4 settembre ricorre il bicentenario della nascita e a cui si deve la nascita della prima pinacoteca pubblica della città. Palazzo Pretorio si potrà visitare gratuitamente dalle 21 alle 24 (ultimo ingresso alle 23.30), soffermandosi magari sulla predella dipinta da Bernardo Daddi tra il 1337 e il 1338, per raccontare in modo mirabile la storia dell’arrivo in città della Cintola dalla Terra Santa, grazie a Michele da Prato, che la donò alla città in punto di morte, nel 1172. Soprattutto, sarà possibile ammirare uno dei capolavori del museo, la sua immagine simbolo, ovvero la splendida Madonna della Cintola dipinta da Filippo Lippi a metà del Quattrocento, e riscoprirne i particolari, a cominciare dalla dolcezza del volto di Santa Margherita, le cui sembianze gli furono ispirate da Lucrezia Buti, la suora del monastero di Santa Margherita di cui si innamorò proprio mentre dipingeva questa tavola, ora esposta al centro del bellissimo salone del primo piano del palazzo..