REDAZIONE PRATO

Mura antiche centrale di spaccio. La droga viaggiava in monopattino

Tre arresti dei carabinieri. Il magazzino nella villa abbandonata in via della Misericordia, controllata più volte. Uno dei pusher era stato fermato la scorsa settimana e rimesso in libertà con il solo divieto di dimora.

Mura antiche centrale di spaccio. La droga viaggiava in monopattino

Un magazzino esclusivo dello spaccio di sostanze stupefacenti: marijuana, ketamina, hashish, cocaina ed eroina in nicchie e nascondigli sapientemente ricavati all’interno delle mura medioevali del camminamento di ronda di Porta Leone, in via della Misericordia. Il blitz dei carabinieri della Compagnia di Prato, avvenuto alle prime luci di martedì, ai comandi del tenente colonnello Sergio Turini, insieme ai colleghi del 6° Battaglione Toscana e al nucleo cinofilo di Firenze, ha fatto scoprire una centrale fornitissima di ogni tipo di droga, alla quale si accedeva attraverso la casa a ridosso della mura, abbandonata da tempo a seguito della scomparsa del proprietario, e diventata ricettacolo di senzatetto e spacciatori. I carabinieri sono entrati in azione dopo una serie di appostamenti in borghese, che hanno rivelato un continuo via vai di stranieri su monopattini elettrici da quella casa al centro storico. E il controllo ha portato, grazie anche al fiuto dei cani anti-droga, a scoprire cinque chili di marijuana, settecento grammi di ketamina, altra quantità di hashish, dosi di cocaina ed eroina già pronte per la "distribuzione" al dettaglio sulla piazza di Prato. Una specie di "supermercato" fornito di ogni tipo di stupefacente: la ’roba’ è stata trovata nascosta in nicchie e nascondigli appositamente creati lungo il camminamento medioevale. A finire in manette sono stati tre uomini, tutti pluripregiudicati per reati connessi al mondo della droga. Si tratta di un marocchino di 27 anni, che la scorsa settimana era stato già arrestato per detenzione di mezzo chilo di marijuana insieme ad un minore: a lui il giudice aveva convalidato l’arresto, rimettendolo in libertà col divieto di dimora in città. Divieto che il 27enne ha tranquillamente disatteso, restando a Prato e continuando a svolgere lo stesso "lavoro" di spaccio di droga. Insieme a lui sono finiti in manette due nigeriani di 28 e 30 anni. Uno di loro al momento dell’irruzione dei carabinieri ha provato a fuggire, ma è stato bloccato poco distante, in via Cavour.

La rete dello spaccio funzionava così, secondo ricostruito dai militari: uno dei pusher in piazza ad aspettare gli ordini dei clienti, telefonava al complice di stanza nella centrale di via della Misericordia quando c’erano richieste da soddisfare. La consegna avveniva grazie a spostamenti effettuati con i monopattini in tempi rapidi in qualsiasi parte della città: ciò consentiva agli stranieri di trasportare piccole quantità di droga e nel caso in cui fossero stati fermati dalle forze dell’ordine, il quantitativo era giustificato per uso personale. I pusher si erano ingegnati per costruire un sistema di "allarme" rudimentale con specchi inclinati grazie ai quali riuscivano a vedere dall’interno della casa se si avvicinava qualcuno, forze dell’ordine comprese.

Oltre a loro sono state denunciate tre persone, scoperte dentro all’edificio: una donna italiana e due uomini nordafricani inosservanti del divieto di dimora. Uno di loro è stato denunciato anche per furto di energia elettrica, avendo collegato il contatore della villa all’illuminazione pubblica. L’operazione di martedì va ad aggiungersi all’altra di una settima fa quando i militari hanno recuperato 6 chili di ketamina.

Insieme alla droga, i carabinieri hanno rinvenuto nella casa, oggi un’immensa discarica di immondizia, anche attrezzi edili, risultati rubati nei cantieri del centro storico. Pare che siano stati usati sia per accedere di nuovo alla villa, i cui varchi sono stati chiusi a più riprese dal curatore testamentario, sia per mettere a segno dei colpi in abitazioni, come testimoniano oggetti ritenuti provento di furto. "I sequestri e gli arresti eseguiti nelle ultime settimane – ha chiosato il tenente colonnello Turini – mettono in evidenza come ci sia una ripresa dell’uso di droga a Prato. Con il 6° Battaglione Toscana e il nucleo cinofilo stiamo provando ad arginare il fenomeno, facendo contestualmente azione di informazione nel mondo giovanile sui rischi connessi all’uso di droghe".

Sara Bessi