Borsa no, Borsa nì, Borsa forse sì. Il Pd resta diviso sul finanziamento della multiutility dei servizi. Tra la posizione del segretario regionale Fossi, che non vuole la quotazione in Borsa, e quella possibilista del sindaco Biffoni, che vorrebbe affidare la scelta ai tecnici, si inserisce il segretario provinciale Marco Biagioni, area Schlein come Fossi mentre Biffoni era per Bonaccini alle primarie, per dire che "sulla multiutility ci sono troppe fughe in avanti" e che "prima di parlare della possibile quotazione in Borsa e delle altre forme di finanziamento del piano industriale, la politica dovrebbe concentrarsi sugli obiettivi del nuovo soggetto". Soprattutto, Biagioni vuole che sia la politica a decidere su come finanziare il progetto. "Davanti a noi abbiamo una grande opportunità – ha detto ieri –. Un percorso che ci affida anche una notevole responsabilità nei confronti dei cittadini che sono i nostri unici ‘azionisti’. Sbagliare non è ammesso. Ora è compito della politica e dei Comuni costruire una visione chiara e condivisa degli obiettivi che si intendono perseguire, in un quadro di massima trasparenza. Per noi la strada è chiara. Il nuovo soggetto deve puntare al contenimento delle tariffe, al miglioramento dei servizi sul territorio, allo sviluppo e alla ricerca di soluzioni tecniche ed impianti più sostenibili, alla tutela dei lavoratori, diretti e indiretti. Accanto a questo si devono salvaguardare i diritti dei comuni più piccoli, cosa che a Prato abbiamo già fatto grazie alla stipula di specifici patti parasociali. Insistere solo sulla quotazione in Borsa come unico sbocco possibile per la crescita della multiutility è sbagliato. Si rischia di minare la credibilità di questo importante progetto".
Giovedì è previsto un confronto a livello regionale con Fossi: "Nelle prossime settimane valuteremo tutte le formule di finanziamento, faremo ulteriori analisi e verifiche, lavoreremo senza escludere alcuna possibilità – aggiunge Biagioni – In ogni caso, su scelte strategiche così importanti l’ultima parola spetta alla politica. Su come verrà finanziata la nuova multiutility decideranno le amministrazioni e i consigli comunali. Nessun altro". Biffoni invece nei giorni scorsi aveva sostenuto una posizione diversa: "Non capisco se è la politica che deve fare certe scelte tecniche o se la questione è economico-finanziaria. Concentriamoci sulla necessità di avere un soggetto legato al territorio, a controllo pubblico, che offra servizi adeguati e che investa sul territorio. E’ solo questo che deve scegliere la politica, se avere una multiutility toscana che funziona o se preferisce far entrare altri operatori. Poi valuteremo tutte le opzioni possibili".