Luciano Nardini, morto caduto dal tetto della sua azienda. Aperta inchiesta

Luciano Nardini, aveva 75 anni, era stato ricoverato in gravissime condizioni. Fascicolo della procura, che ha disposto l'autopsia

Luciano Nardini

Luciano Nardini

Montemurlo, 1 aprile 2022- L’ultimo post su Facebook è stato postato alle 8,38 di mercoledì mattina, solo pochi minuti prima dell’incidente che ha strappato la vita a Luciano Nardini, l’imprenditore di 75 anni, caduto dal tetto del capannone della sua azienda di via Aniene a Montemurlo.

Troppo gravi le ferite alla testa riportate. A nulla è valsa la corsa in ospedale con l’elisoccorso Pegaso che ha trasportato l’uomo a Careggi dove è morto ieri mattina dopo in ricovero in terapia intensiva. L’uomo è precipitato a terra, facendo un volo di tre metri, dopo che la copertura di un soppalco dove era salito per controllare un problema di infiltrazioni d’acqua, è crollata sotto i suoi piedi. Un volo improvviso che non gli ha lasciato scampo.

Le sue condizioni sono apparse subito disperate ai medici del 118 intervenuti in via Aniene. Da qui il ricovero urgente a Careggi, dove l’imprenditore non ha mai ripreso conoscenza tanto che i medici non hanno potuto sottoporlo a un intervento neurochirurgico. Luciano Nardini, residente a Campi Bisenzio, era nato a Empoli.

Era socio della Schmitz&Lombard, azienda specializzata nella commercializzazione di tessuti all’ingrosso. L’incidente accaduto a Montemurlo è solo l’ultimo di una lunga serie avvenuta nel distretto tessile tra Prato e Montemurlo. La Procura di Prato ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Il sostituto procuratore Lorenzo Boscagli ha disposto l’autopsia che sarà effettuata nelle prossime ore.

Il lavoro per Nardini era tutto, e anche mercoledì mattina era in azienda. Insieme alla sorella Rossana nel 1966 aveva rilevato la Schmitz & Lombard nata dall’unione di due famiglie di mercanti di stoffe, una inglese e l’altra svizzero-tedesca. Nardini era il volto commerciale dell’impresa di tessuti e per oltre 50 anni è stato guida per sarti e designer di tutto il mondo nella ricerca della stoffa perfetta.

L’incidente nel quale è rimasto vittima è successo mercoledì mattina intorno alle 9: l’uomo aveva deciso di andare a controllare il tetto del capannone salendo sulla copertura in cartongesso di un soppalco adibito a uffici. L’idea era quella di sistemare un problema di infiltrazioni d’acqua che la pioggia di questi giorni aveva fatto emergere. Il cartongesso, bagnato dalla pioggia, non ha retto il peso dell’uomo ed è crollato.

Il 75enne è finito a terra all’interno degli uffici battendo rovinosamente la testa a terra. Un trauma cranico che non gli ha lasciato scampo. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della tenenza di Montemurlo e i tecnici del dipartimento di prevenzione dell’Asl ell’Asl Toscana centro per gli accertamenti. Al vaglio degli inquirenti c’è la posizione del dipendente che ha aiutato l’imprenditore a salire sulla copertura utilizzando il carrello elevatore aziendale. Ora si attende l’esito dell’autopsia per capire se l’uomo, prima della caduta, fosse stato colto da malore.

Luciano Nardini è solo l’ultima vittima sul lavoro. A perdere la vita il 6 febbraio in una tessitura di via Rossini era stato un operaio di 41 anni che aveva accusato un malore poco prima della fine del turno di notte. L’uomo si era accasciato a terra privo di sensi per lui non ci fu niente da fare nonostante i soccorsi tempestivi. La lunga scia di sangue nel 2021 ha consegnato alla Toscana il triste primato di terza regione per numero di casi: sono 55 le persone morte sul posto di lavoro in un solo anno.

E i primi mesi del 2022 non promettono bene: i decessi a livello nazionale sono in crescita del 9,6% rispetto a febbraio 2021 e anche le denunce di infortunio totali crescono del 47,6%. La Toscana resta sul podio delle regioni con più infortuni e morti sul lavoro.