Morte di Luana, parte il processo Il padre del bimbo fra le parti civili

Oggi si apre l’udienza preliminare che sarà subito rinviata per una serie di impedimenti tecnici . Il genitore biologico del figlio dell’operaia sarà presente in aula per tutelare gli interessi del minore

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A undici mesi di distanza dalla tragedia, si apre oggi il processo per la morte di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni stritolata dall’orditoio a cui era addetta il 3 maggio di un anno fa. Sul banco degli imputati compariranno i tre indagati che la Procura ha individuato subito dopo l’incidente mortale in fabbrica: la titolare Luana Coppini, il marito Daniele Faggi (considerato dagli inquirenti "amministratore di fatto" della società), e il tecnico manutentore esterno Mario Cusimano che, secondo l’accusa, avrebbe eseguito materialmente il bypass elettrico che impediva al cancello di protezione di abbassarsi quando il macchinario girava velocemente. Il pm Nitti ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e tre con le accuse di omicidio colposo e omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche.

L’udienza preliminare di questa mattina, però, potrebbe essere subito rinviata per una serie di impedimenti tecnici. L’avvocato di Cusimano, Melissa Stefanacci, non potrà essere presente per motivi personali e quindi chiederà un rinvio. Gli avvocati della coppia Coppini-Faggi (Barbara Mercuri, Alberto Rocca e Giampaolo Capetta), invece, sono pronti a chiedere ulteriore tempo in quanto l’assicurazione della fabbrica ha da poco formalizzato una proposta di risarcimento per i familiari della ragazza. Richiesta che ha fatto non poco discutere, in quanto i legali della famiglia di Luana hanno fatto sapere di considerare la cifra (un milione e centomila euro totali per madre, padre, fratello e il figlio di sei anni della giovane), solo un "acconto". Gli avvocati dei due indagati principali sperano di trovare un accordo con i familiari per alleggerire la posizione di propri assistiti a fronte del cospicuo risarcimento offerto. Questa strada potrebbe aprire le porte del patteggiamento su cui i difensori sperano. Al gup Francesca Scarlatti saranno presentate, inoltre, le costituzioni di parte civile. I legali della famiglia di Luana, che rappresentano la Gesi Group, hanno anticipato che solo la mamma della ragazza, Emma Marrazzo, chiederà di costituirsi parte civile. Resta un punto interrogativo sul bambino di Luana. Secondo quanto appreso ieri, il padre biologico del bimbo, originario della Calabria, potrebbe farsi avanti e chiedere la costituzione di parte civile a nome del figlio. Il ragazzo, in questi mesi, non si è mai fatto avanti e la gestione del piccolo e di un eventuale risarcimento sono stati sempre curati dai nonni materni anche se non risulta che all’uomo sia stata tolta la patria potestà. Sembra però che ora sia pronto a far valere i diritti del piccolo.

Laura Natoli