REDAZIONE PRATO

Morte di Luana, la mossa dell’assicurazione Un milione e 200mila euro per i familiari

L’offerta di risarcimento arriva dopo 11 mesi dal tragico incidente. Stanziato il massimo tabellare. La replica: "Per noi è un acconto"

Un milione e 200mila euro per risarcire la famiglia di Luana D’Orazio. E’ l’offerta arrivata dall’assicurazione dell’Orditura srl di via Garigliano a Montemurlo dove il 3 maggio di un anno fa è morta la giovane operaia, 22 anni e madre di un bambino di sei, stritolata dal macchinario a cui stava lavorando. Dopo quasi undici mesi di attesa, finalmente l’assicurazione, la Unipol, ha sciolto le riserve e ha avanzato l’offerta ai familiari della ragazza. Si tratta del massimo tabellare, come previsto dalle tabelle del Tribunale di Milano che stabiliscono i range entro cui devono essere calcolati i risarcimenti nei casi di infortuni o decessi. L’assicurazione ha riconosciuto una somma di 336.500 euro per la madre di Luana, Emma Marrazzo, la stessa cifra in favore del padre e del figlio di Luana. Inoltre, ha offerto altri centomila euro per il fratello disabile della ragazza. I soldi del figlio e del fratello saranno versati su un conto corrente indicato da un giudice tutelare, che ne curerà gli interessi in quanto si tratta di un minore e di una persona non autosufficiente.

L’offerta arriva alle porte dell’udienza preliminare, fissata per il 7 aprile, durante la quale compariranno di fronte al giudice Francesca Scarlatti, la titolare dell’Orditura srl, Luana Coppini, il marito, Daniele Faggi, e il tecnico manutentore esterno, Mario Cusimano. Per tutti e tre la Procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio con le accuse di omicidio colposo e omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche.

"L’assicurazione si è mossa in tempi ragionevoli – hanno detto Alberto Rocca, Barbara Mercuri e Gabriele Capetta, legali dei coniugi indagati – e la signora Coppini si è fin da subito adoperata perché questa famiglia, stravolta dal dolore, avesse almeno il risarcimento. E’ stato un grande risultato per il quale tutti ci siamo impegnati".

Non è dello stesso avviso la Gesi Group, il gruppo che tutela gli interessi della famiglia di Luana, che ha fatto sapere all’assicurazione che la cifra offerta "non è congrua". D’altro canto, la Gesi Group non ha presentato nessuna controproposta e non ha indicato quale sarebbe la cifra da ritenere congrua. Inoltre ha risposto all’assicurazione di considerare l’offerta come "un acconto del maggiore avere".

Adesso spetterà al giudice del processo stabilire se la somma è soddisfacente o se prevedere un risarcimento più consistente da fissare, poi, in sede civile. La difesa, a questo punto, si presenterà all’udienza preliminare con l’offerta dell’assicurazione in mano. Passaggio decisivo che potrebbe spingere i legali della coppia a chiedere un rito alternativo.

Alla cifra che l’assicurazione è pronta a pagare vanno aggiunti i 166.000 euro che l’Inail ha stanziato in favore del figlio di Luana, cifra calcolata sempre secondo le tabelle di Milano (in questo caso il minimo) come danno patrimoniale subito dal bambino.

"Siamo in attesa di una controproposta da parte dei legali della famiglia della ragazza – aggiungono Mercuri, Rocca e Capetta – ma al momento non abbiamo avuto riscontro. Noi riteniamo che questa sia un’offerta ’seria e concreta’ su cui instaurare un dialogo. Contiamo sul fatto che il giudice possa apprezzare la nostra iniziativa che si muove sul terreno della civiltà giudiziaria". Sempre durante l’udienza preliminare bisognerà capire chi si presenterà per essere ammesso come parte civile.

Per quanto riguarda la distanza tra la mamma di Luana e la signora Coppini, l’avvocato Mercuri precisa che "le cose non erano cominciate così, c’era stata una condivisione del dolore, seppur con le dovute distinzioni. Poi alla signora Coppini è stato riferito che la famiglia avrebbe preferito un allontanamento e lei ha rispettato questa volontà. Forse, con solo con la fine del processo, ci potrà essere un chiarimento e un riavvicinamento".

Laura Natoli