E' morto monsignor Milesi, Diocesi in lutto

Aveva 78 anni, era ricoverato all'hospice di piazza del Collegio

Pierluigi Milesi

Pierluigi Milesi

Prato, 13 marzo 2019 - E' morto nella notte monsignor Pierluigi Milesi, uno dei sacerdoti più conosciuti e apprezzati della Diocesi di Prato. Il 21 marzo avrebbe compiuto 78 anni ed è deceduto all’Hospice in piazza del Collegio dove era ricoverato da una decina di giorni perché affetto da un male incurabile arrivato all’ultimo stadio. Milesi è stato la guida spirituale dei lavoratori cristiani di Prato e un punto di riferimento per i laici impegnati nel sociale. Possiamo dire che sia stato il sacerdote che più di tutti ha incarnato l’attività pastorale che la Chiesa pratese ha messo in campo per accompagnare la vita cristiana di una tra le città più industriose d’Italia. Di lui si ricordano decine e decine di messe celebrate nelle aziende per la cosiddetta «Pasqua nelle fabbriche», le lunghe e profonde riflessioni sul significato del lavoro per l’uomo, e la grande disponibilità al servizio.

Nato a Dalmine (Bergamo), Pierluigi Milesi arriva nel Seminario di Prato negli anni Sessanta poco più che ventenne. Alle spalle aveva una esperienza lavorativa nella grande azienda di tubi d’acciaio che porta il nome del suo paese d’origine. In quegli anni Prato era in forte espansione e aveva bisogno di sacerdoti per coprire le nuove parrocchie che si stavano costruendo. L’allora vescovo Pietro Fiordelli chiamò molti giovani del nord Italia desiderosi di iniziare il cammino sacerdotale. Erano le cosiddette vocazioni adulte, a quell’epoca si entrava infatti in Seminario da bambini e non erano frequenti gli ingressi per chi avesse già compiuto da tempo la maggiore età. Milesi fu ordinato 50 anni fa insieme a Guglielmo Pozzi, Angelo Rancati, Carlo Rocchetta e Ernesto Moro.

Fiordelli lo nominò “cappellano del lavoro” e così divenne il punto di riferimento di Azione Cattolica, di Acli e del Mcl, di cui è stato assistente regionale. Per un certo periodo ha vissuto a Roma come assistente nazionale del Movimento cristiano lavoratori di Ac e ha abitato nella storica sede dell’associazione in via della Conciliazione. Per tanti anni è stato direttore diocesano dell’ufficio della pastorale sociale e del lavoro, incarico che ha ricoperto anche a livello regionale. Milesi è stato un instancabile animatore di iniziative, incontri e convegni. I cristiani impegnati in politica hanno sempre potuto contare su di lui per uno scambio e una riflessione sulla dottrina sociale della Chiesa, di cui era un profondo conoscitore.

Nel 1996 ha assunto l’incarico di parroco a Chiesanuova, dove è rimasto per dieci anni, sempre continuando ad impegnarsi della pastorale sociale come vicario episcopale. Negli ultimi anni è stato parroco in centro a San Domenico insieme al canonico Luigi Provenzi, che con grande amicizia e generosità lo ha assistito nella malattia fino all’ultimo. È stato alla parrocchia dello Spirito Santo e dagli anni ’70 fino a oggi ha ricoperto l’incarico di parroco di Fossato, piccolo paese di montagna al confine con le diocesi di Pistoia e Bologna.

La salma è esposta nella Parrocchia di San Domenico. Le esequie saranno presiedute venerdì 15 alle 15 in Cattedrale dal vescovo Franco Agostinelli e concelebrate dal clero diocesano.

La Cisl di Prato, nell'apprendere la notizia della scomparsa di Pierluigi Milesi, ha espresso "le più sentite condoglianze alla famiglia e al vescovo Agostinelli. Monsignor Pierluigi ha rappresentato un punto di riferimento importante per molti decenni, non solo per la Chiesa locale ma per tutta la città e la Cisl. Lo ricorderemo per il suo alto senso morale e per l'attenzione da sempre avuta verso il mondo del lavoro e verso i soggetti più deboli della comunità locale. La competenza, la saggezza, l'umiltà e la sua spiccata simpatia, hanno accompagnato la sua opera. Doti che rimarranno per tutti noi un esempio di dedizione generosa e disinteressata verso la nostra comunità locale, per la quale fino alla fine ha speso tutte le sue migliori energie. Prato da oggi è un po' più povera, ma l'eredità morale di monsignor Pierluigi rimane. Per sempre".