Moda, Prato all’assalto delle fiere. Il segno è negativo ma c’è fiducia

Subito Milano Unica, poi Premiere Vision: produzione calata del 3% rispetto ai primi nove mesi del 2023

Moda in fermento. Si apre la stagione delle fiere con il primo appuntamento di Milano Unica dal 30 gennaio al 1° febbraio, mentre la settimana successiva, dal 6 all’8 febbraio, è attesa Première Vision. Si alza il sipario sulla primavera-estate 2025 ed è pronto il plotone proveniente da Prato: sono 101 le imprese che parteciperanno alla 38esima edizione della kermesse milanese, in forte incremento rispetto al 2023; 20 invece quelle presenti a Première Vision, viceversa in netta contrazione. Il salone del tessile e degli accessori d’alta gamma per abbigliamento a Fiera Milano Rho conta oltre 560 aziende espositrici, un appuntamento atteso dal settore tessile segnato da mesi di performance non troppo brillanti. Per i produttori pratesi di tessuti i primi 9 mesi del 2023 (i dati del 4° trimestre non sono ancora disponibili) portano il segno meno: rispetto allo stesso periodo del 2022 - anno particolarmente positivo per il comparto - la produzione in volume è scesa del -3%, l’export in valori del -5,4%.

"Il 2023 non è stato un anno dei migliori, anche se i dati che lo riguardano risultano comunque sviliti dal confronto con il 2022, che ha segnato la forte ripresa del post-pandemia. Per capire bene cosa è accaduto andrebbero considerati tutti insieme, di seguito, il 2021, 2022 e 2023 - commenta il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti -. Ci aspettiamo che i dati del 4° trimestre 2023, non ancora disponibili, siano per produzione ed export in leggero arretramento e che quindi sarà confermata la chiusura dell’anno con il segno meno". Sui risultati dell’ultimo scorcio del 2023 ha inciso in parte anche l’alluvione di novembre: alcuni produttori di tessuti sono stati colpiti, ma anche imprese della filiera hanno ricevuto danni ingenti che hanno compromesso la catena di produzione. "I segnali che arrivano dalle ultime fiere, da Pitti Uomo a iniziative promozionali di nicchia a livello di singole imprese e di agenti, inducono a un moderato ottimismo per la seconda parte dell’anno - aggiunge Sarti -.Di fatto attualmente gli ordini sono per volumi generalmente piccoli e i clienti sono estremamente prudenti. Le sorprese non mancano: la situazione di Suez, del tutto imprevista, se non si risolverà presto provocherà aumenti dei prezzi delle materie prime, con i prevedibili effetti sui costi di produzione".

Le aziende pratesi produttrici di tessuti (trama ordito, a maglia, jacquard, speciali, tecnici, spalmati, velluti, a pelo) sono 230 con oltre 4.500 addetti diretti. Gli ultimi dati disponibili stimano per queste aziende più di 2 miliardi di euro di fatturato: gran parte (circa il 70%) è da attribuire all’export, che nel 2022 è stato pari a 1,38 miliardi di euro (+20% sul 2021).

Nel periodo gennaio-settembre 2023 i primi tre mercati di sbocco esteri per importanza sono stati paesi europei comunitari: la Spagna con il 10,9% del totale, la Germania con il 10,4% e la Francia con l’8,6%, tutti con segno positivo sullo stesso periodo del 2022. "Le fiere che si stanno per aprire sono fondamentali come indicatori degli umori dei mercati per l’immediato futuro - aggiunge il presidente di Pratotrade Giovanni Gramigni -. La sintonia fra Prato e Milano Unica sta crescendo: l’appuntamento milanese si afferma sempre più come fiera consona al profilo pratese, a fronte di una Première Vision che a sua volta si configura come fiera grande ed eterogenea, globalizzata".

Silvia Bini