
Militari, rispunta l’ipotesi in città. Ma l’arrivo per ora resta un rebus
I militari del progetto "Strade sicure" potrebbero presto fare ritorno in città. E’ quello che si augura la deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti, che, a fine agosto, ha chiesto di riattivare il servizio anche a Prato viste le "criticità" a cui la città è sottoposta. L’arrivo dei militari a Firenze negli ultimi giorni ha rinfocolato l’ipotesi. Dopo una serie di tavoli, sembra che la Prefettura abbia già inviato al ministro dell’Interno Piantedosi una relazione tecnica con la richiesta formale per l’invio dell’esercito anche a Prato.
"Ho fatto richiesta sia al ministro che al sottosegretario – ha detto Mazzetti – e ora la Prefettura ha inviato la relazione. Spero che il servizio parta a breve".
Secondo la deputata di Forza Italia Prato "ha molti problemi di sicurezza, dovuti anche alla forte componente multietnica oltre che al sottodimensionamento delle forze dell’ordine, nonostante sia la seconda città della Toscana e terza del centro Italia, con uno dei distretti produttivi più importanti d’Europa – ha detto –. Questi problemi, già grandi, rischiano di deteriorarsi ulteriormente per la crescente pressione migratoria: nonostante i notevoli sforzi di Prefettura e Questura, la situazione da tempo è diventata insostenibile". Dal momento della richiesta formale al governo da parte di Mazzetti, però, non se n’è più saputo nulla.
La missione "Strade Sicure" è già presente in 45 province italiane e impiega sul territorio nazionale circa 7000 militari, con lo scopo di controllare, insieme alle forze di polizia, il territorio e tutelare obiettivi sensibili, contribuendo alla prevenzione della criminalità. Per Prato non sarebbe la prima volta: l’impiego era finalizzato a un maggiore controllo dei punti critici del centro storico, come i giardini della Passerella, via Pier Cironi, via Santa Margherita, via Canto alle Tre Gore, tutta la zona della stazione centrale e del Serraglio. Nel 2015 arrivò lo stop in tutta Italia, e quindi anche a Prato, che di fatto azzerò il progetto. Adesso che il progetto è stato ripristinato anche Prato vuole la sua parte. La Prefettura, dal canto suo, ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito non confermando neppure l’invio al ministro della relazione tecnica. Già nel febbraio del 2022 la Lega aveva provato a far riattivare il servizio in città. Anche in quel caso la prefetta Adriana Cogode rispose positivamente all’idea ma poi non se n’è più saputo nulla.