LEONARDO MONTALENI
Cronaca

Mette la mano per sfida nell’acquario dei piranha al pub: ragazzo ferito

Paura al Wallace pub. Il titolare: "C’è un cartello di divieto"

Simone Febbraro, uno dei gestori del pub di piazza Mercatale foto Attalmi

Prato, 18 settembre 2015 - Mai scherzare col fuoco. Specie se il fuoco in questione è rappresentato da una serie di piranha che sguazzano non troppo tranquilli nella piccola vasca di un pub. Avrà certamente imparato la lezione, suo malgrado, il giovane, all’incirca sui 30 anni, che mercoledì sera al Wallace Pub di piazza Mercatale si è reso protagonista di un episodio a metà fra il tragico e il comico. Durante la serata, complice forse l’euforia per qualche consumazione, o il clima goliardico durante una delle sfide di Champions League trasmesse su maxischermo dal locale, l’uomo in tono di sfida si è messo a schernire i gestori e, con fare da bullo, ha iniziato ad indirizzare le sue attenzioni sulla vasca dei famelici pesci tropicali che da tempo fa bella mostra di sè all’ingresso.

«Conosciamo bene la pericolosità di certi pesci, molto belli da vedere, ma anche capaci di azzannare in un secondo le loro prede. Per questo abbiamo messo un cartello grande e ben visibile sulla vasca, dove c’è scritto appunto di non avvicinarsi alla vasca, di non immergere le dita e di non provare a dar loro da mangiare – commenta Simone Febbraro, uno dei gestori del pub, che ha assistito in diretta alla scena - Questo cliente, invece, ha iniziato a fare il «giullare», e a voce alta si chiedeva cosa mai sarebbe potuto succedere se avesse provato ad infilare un dito nell’acqua. Più che altro metteva in dubbio il fatto che lo avremmo cacciato fuori dal locale».

E così, quasi per sfida insomma, l’uomo ha infilato un dito nella vasca: prima ancora della reazione dei proprietari, ci hanno pensato i piragna a farlo desistere dal proseguire nel suo «gioco», azzannandolo e ferendolo, per fortuna in maniera non grave, ad un polpastrello. «Meno male che la ferita è stata solo superficiale. Il ragazzo ha perso sangue, ma perché si è tagliato in un punto dove ci sono tanti capillari. Ha rischiato di farsi staccare un dito – aggiunge Febbraro –. Lo abbiamo medicato prontamente. Una scena che lì per lì ha suscitato l’ilarità del locale. Alla fine, in silenzio, ha chiesto e ottenuto la sua consumazione e poi se ne è andato senza più aprire bocca. Mi spiace dirlo, ma se l’è davvero cercata».