
MetJazz, la rassegna cresce . Orchestrando piano (e chitarra)
Anno dopo anno, è divenuto un irrinunciabile rito per gli appassionati del genere. Sempre il lunedì sera, sempre con grandi stelle sul palco. Prato è una città dall’anima jazz e lo dimostra il fatto che quest’anno la rassegna MetJazz si appresti a spegnere 29 candeline. Mica poco, di questi tempi, per una kermesse musicale. Non solo formula che vince non si cambia – la direzione artistica è ancora affidata a Stefano Zenni – ma rispetto all’anno scorso l’offerta dei concerti sale da sette a nove, dislocati fra Metastasio e Fabbricone (sempre alle 21). Come lascia intendere il titolo dell’edizione dal 26 febbraio al 25 marzo, ‘Orchestrando piano (e chitarra)’, il viaggio abbraccerà la bellezza degli strumenti con le variazioni e sfumature del suono prodotto, l’alterazione del timbro, approfondendo in particolare la trasformazione del suono del pianoforte e della chitarra acustica o elettrica. Un viaggio affascinante che prenderà il via il 26 febbraio con un doppio appuntamento al Met sulle note di "Round Midnight: The Music of Thelonius Monk": protagonista del primo concerto il "Koro Almost Brass Quintet" arricchito dagli arrangiamenti di Cristiano Arcelli e di tre musicisti (Fulvio Sigurtà, Giovanni Hoffer, Massimo Morganti, Glauco Benedetti) per mostrare l’altro volto del pianismo di Monk attraverso un ensemble di soli fiati dai risvolti melodici e guizzi in salsa swing. Tutti poi sintonizzati su Nico Gori Sextet che eseguirà "Around Clarinet": un nuovo progetto del clarinettista Nico Gori, in collaborazione con Toscana Produzione Musica, accompagnato da cinque musicisti (Raffaele Pallozzi al pianoforte, Andrea Mucciarelli alle chitarre, Marco Benedetti al basso elettrico, Andrea Beninati alla batteria e al violoncello, Simone Padovani alle percussioni). Ci si sposterà al Fabbricone lunedì 4 marzo per un omaggio al suono puro del pianoforte affidato al giovane Alessandro Lanzoni che in "Bouncing 4 Bud" ci condurrà nel mondo del pioniere del be-pop Bud Powell con un concerto in prima assoluta. A seguire, in esclusiva italiana, la pianista svizzera Sylvie Courvoisier che, forte del suo repertorio contemporaneo che spazia da Stravinskij a John Zorn, promette un avvincente viaggio nella storia recente del pianoforte mescolando influenze del primo Novecento e sonorità più contemporanee. Si replica il lunedì successivo, l’11 marzo, con un doppio appuntamento coprodotto da Metastasio e Musicus Concentus: in scena le diverse anime della chitarra, prima con Marc Ribot, disinvolto protagonista della scena newyorkese degli anni Novanta che ha rivoluzionato il suono della chitarra unendo jazz e folklore cubano oppure noise e canzone, e poi con il progetto "Ambush" del Claudio Fasoli NeXt 4et che fa spazio a un gusto asciutto per la melodia, con armonie e un lirismo sassofonistico controllato e toccante. Gran finale lunedì 25 marzo con un doppio concerto al teatro Metastasio, con il pianista Danilo Blaiotta e il gruppo Planetariat (Valentina Ramunno, Achille Succi, Stefano Carbonelli, Cesare Mangiocavallo) che suoneranno sul filo del richiamo poetico a Jack Hirschman in "Human Rights". In chiusura di serata, si esibirà il compositore e arrangiatore Gerardo Pepe insieme al vivace Big Jazz Ensemble.