
di Paolo Ponzecchi *
Marco Battaglioli ha perso la sua battaglia e ci ha lasciati. Si era ammalato nell’estate del 2018 e da allora aveva dovuto interrompere l’insegnamento nella classe di batteria che aveva tenuto per tanti anni, quasi trenta, alla scuola di musica Verdi. Marco era una persona solare e sorridente dall’animo nobile. Ci si incontrava nel mio ufficio dove mi mostrava le sue ultime diavolerie tecnologiche, una passione comune. Per lui non era un passatempo, perché sapeva approfondire la tecnologia con interesse professionale ed esplorava le possibilità didattiche dell’utilizzo di software musicali e dispositivi sempre più potenti. I primi a beneficiarne erano i suoi allievi. Per loro calibrava la sua metodologia utilizzando programmi specifici, con un’attenzione anche per gli studenti più deboli, verso i quali Marco aveva indirizzato studi specialistici.
Diverse generazioni di batteristi si sono formate con lui e sotto la sua guida hanno avviato gli studi musicali e imparato ad amare la musica. La storia della classe di batteria poi si è sviluppata negli anni anche tenendo conto delle esigenze tecniche. Il doppio strumento in classe, la necessità di un’amplificazione adeguata e di un’aula insonorizzata, sono stati i suoi consigli che abbiamo cercato di realizzare nel tempo. Marco poi mi ha sempre invitato ad organizzare, per gli allievi di livello avanzato, un esame finale, alla fine del quale avevamo prodotto una specie di “diplomino” come lo chiamava lui. Un foglio, dal valore non soltanto simbolico ma significativo per gli studenti e per la scuola, che attestasse il livello di competenze strumentali raggiunto dagli studenti. Questa vivacità, questa dedizione profonda ha richiamato negli anni un grande l’interesse verso la batteria e musica: la sua classe alla Verdi è sempre stata gremita di richieste di allievi che volevano studiare con lui. Mi rimane negli occhi il ricordo dei saggi finali, veri e propri spettacoli con un’attenta regia e presentazione, ai quali partecipavano decine di persone, non soltanto i parenti, tanto da richiedere a volte la disponibilità di locali esterni alla Verdi. E puntualmente pochi giorni dopo, mi arrivava il dvd della registrazione del saggio, che Marco mi consegnava soddisfatto con l’entusiasmo e la gioia di un ragazzo.
Questo era il professor Marco Battaglioli: una persona appassionata, capace, umile e sempre disponibile. Non ricordo di averlo mai visto serio, la sua leggerezza e il suo sorriso mi davano sempre la carica, ero contento dopo aver parlato con lui. Un amico sincero, non solo un collega, che se ne va troppo presto e ci lascia profondamente tristi e senza parole.
* Direttore Scuola musica Verdi