L’ex carabiniere entra alla Dogaia. Sarà trasferito nel carcere militare

Camuffo si presenta all’ingresso per il secondo giorno di fila e stavolta viene fatto entrare. Deve scontare 4 anni e 4 mesi. L’avvocato: "Era pronto"

Marco Camuffo, l’ex carabiniere condannato in via definitiva per violenza sessuale

Marco Camuffo, l’ex carabiniere condannato in via definitiva per violenza sessuale

Prato, 8 aprile 2022 - Marco Camuffo, l’ex carabiniere condannato in via definitiva per violenza sessuale su una turista americana, si è presentato ieri mattina al carcere della Dogaia poco dopo le 10. Questa volta nessun intoppo burocratico e per lui si sono aperte le porte del carcere. Non come il giorno precedente, quando era stato respinto all’ingresso visto che la sentenza definitiva non era stata ancora depositata.

Camuffo, come aveva annunciato al suo legale Cristina Menichetti, si è consegnato alla giustizia per scontare la pena di 4 anni e 4 mesi. Ieri le porte del carcere della Dogaia si sono aperte veramente per l’ex carabiniere, radiato dall’Arma in seguito alla denuncia delle due ragazze americane che avevano raccontato di essere state violentate dai due carabinieri, oltre a Camuffo, l’ex collega Piero Costa condannato l’altro giorno in Appello a 4 anni. Secondo quanto accertato durante i due processi, i due ex militari avevano dato un passaggio, con l’auto di servizio, a due ragazze americane la notte fra il 6 e il 7 settembre 2017. Arrivati sotto l’abitazione delle giovani si introdussero nel vano scale dove si consumò la violenza.

In questi cinque anni, Camuffo ha tentato di rifarsi una vita aprendo prima un bar alimentari in via del Seminario e poi un locale sempre in centro storico. L’apertura del bar di via del Seminario destò non poche polemiche tanto da diventare il centro di una manifestazione organizzata da alcuni movimenti femministi. "Camuffo sapeva che sarebbe arrivato questo giorno – ha detto il suo legale – Era preparato visto come erano andati gli altri due gradi di giudizio".

La violenza sessuale è un reato ostativo alla sospensione del decreto di esecuzione pena e, quindi, l’ex militare dovrà scontare almeno un anno e quattro mesi in cella (come disposto dal "codice rosso"). Solo dopo aver trascorso questo tempo potrà chiedere la messa alla prova (finire di scontare la pena svolgendo servizi socialmente utili) oppure andare ai domiciliari. Ma prima di un anno e quattro mesi non se ne riparlerà. Inoltre Camuffo ha deciso di presentarsi al carcere della Dogaia, il più vicino alla residenza, ma successivamente sarà spostato in un carcere militare.

Laura Natoli