Manutenzione del bacino: "Lavori conclusi in estate"

Le opere sulla diga di Bagnolo gestita da Publiacqua sono costate 800mila euro "Risanate le spalle destra e sinistra, complete di botole, ed il paramento" .

Manutenzione del bacino: "Lavori conclusi in estate"
Manutenzione del bacino: "Lavori conclusi in estate"

La cartellonistica affissa ad una transenna dell’invaso di Bagnolo parla di lavori di manutenzione immobili e impianti per l’area Prato e Pistoia di strutture a gestione di Publiacqua. Un intervento per 800mila euro: data del termine dei lavori è fissata per il 2 dicembre. Ma il cantiere è già terminato, dopo che la consegna dell’area era stata eseguita il 3 dicembre di due anni fa. A questa dichiarazione di avvio lavori se ne affianca una seconda risalente a giugno di quest’anno: 50mila euro destinati ad opere idrauliche e su impianti per "un recupero conservativo delle strutture della diga Montachello". Durata prevista dei lavori è di 89 giorni. A fornire informazioni sul cantiere ultimato sulle strutture dell’invaso, che la furia delle acque della pioggia del 2 novembre ha modificato, spazzando via un piccolo ponte di collegamento e creando un cratere e una vasta spiaggia di detriti, è Publiacqua, committente dei lavori di manutenzione. "Alla diga di Bagnolo abbiamo realizzato un intervento di recupero conservativo delle strutture", fanno sapere dalla società. "Il lavoro si è svolto in più fasi e si è completato a fine estate – si legge in una nota – Stiamo aspettando di fare l’ultima tranche della contabilità per procedere con la comunicazione di fine lavori agli Enti e lo smontaggio della cartellonistica di cantiere".

A che cosa erano finalizzate le opere all’invaso di Bagnolo? "Abbiamo risanato la spalla destra e la spalla sinistra della diga, complete di botole, sostituita la scala d’accesso e risanato il paramento", specificano dal Publiacqua. Un invaso che è diventato ‘famoso’ perché una delle attrazioni del cammino dell’acqua lungo il Bagnolo, inaugurato da Publiacqua nel maggio scorso. Oggi quel sentiero è stato devastato ed è impraticabile a causa di profonde buche scavate dall’acqua. Scendendo a valle il corso del Bagnolo è modificato: un pugno nello stomaco per chi conosce da sempre quel corso d’acqua, caratterizzato da cascatelle e bozzi, mete ambite dai giovani per raffrescarsi nelle cale giornate estive. Oggi quelle cascatelle e quei fossi sono stati cancellati dal passaggio di una piena mai vista prima e che ha mandato sott’acqua gli abitanti di Bagnolo, in particolare delle abitazioni lungo via Riva. Una alluvione nella quale ha perso la vita Alfio Ciolini di 85 anni, che abitava in via Riva. Intanto, la procura pratese ha aperto tre fascicoli relativi ai tre decessi registrati nei giorni del maltempo in provincia di Prato: non ci sono indagati e il reato ipotizzato è di omicidio colposo.

E Matteo Mazzanti, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Montemurlo, ha presentato la richiesta di accesso agli atti relativi alla documentazione sulle caratteristiche tecniche del bacino idrico e rispetto a queste "la capienza stimata rispetto a quella prevista, nei giorni precedenti il 2 novembre", oltre alla documentazione "che descriva gli interventi di manutenzione effettuati, quelli programmati e non ancora effettuati e gli interventi di regolazione del flusso di acqua". L’esponente politico ha chiesto accesso agli atti anche per quanto riguarda "comunicazioni e disposizioni inviate dal centro operativo comunale alle organizzazioni di volontariato, associazioni ed altro dal 2 novembre in poi oltre alle modalità organizzative adottate per la gestione dell’emergenza". "Vogliamo capire se ci sono stati fattori che hanno aggravato la situazione: per ogni zona va fatta una riflessione ad hoc, a Morecci l’acqua ha ripreso spazi che le erano stati tolti da interventi dell’uomo, su Oste vogliamo capire se le vasche di espansione hanno funzionato, e se la gestione del bacino idrico possa avere in qualche maniera favorito la spinta dell’acqua del Bagnolo". Su questo ultimo punto, dice ancora Mazzanti, "il giorno dopo, il Bagnolo era nuovamente svuotato, a differenza dell’Agna che dopo la pioggia ha mantenuto un livello più alto; viene da pensare che l’acqua abbia ricevuto una spinta importante dalla parte alta che poi ha portato a scaricare con forza il flusso a valle".

Sara Bessi