Manifesto per il teatro sociale. Un pratese a Montecitorio: "Il nostro ruolo fondamentale"

Bonechi tra gli ospiti di un’iniziativa a Roma per riconoscere il ruolo di questi attori-operatori "Scuole, carceri, rsa, centri per anziani: ciò che facciamo è importante per le persone, la società".

Manifesto per il teatro sociale. Un pratese a Montecitorio: "Il nostro ruolo  fondamentale"

Manifesto per il teatro sociale. Un pratese a Montecitorio: "Il nostro ruolo fondamentale"

Il teatro che aiuta le persone vulnerabili e fragili. Le persone che di questo si occupano, con passione e attenzione per gli altri. Lunedì pomeriggio alle 15 a Montecitorio ci sarà un convegno - spettacolo dal titolo "Operatorioperatrici di teatro sociale e di comunità: una professione che (non) esiste!", per parlare dei tanti professionisti impegnati in questo campo, per mettere in luce l’importanza del loro lavoro. L’iniziativa è promossa dal parlamentare Raffaele Bruno e ci sarà anche un pratese a raccontare la sua storia, la storia dei progetti dello Spazio Teatrale Allincontro. E’ Massimo Bonechi (foto), attore, regista, insegnante. "L’operatore di teatro sociale ha un importanza fondamentale nei contesti in cui opera – dice –, che siano carceri, scuole, centri di recupero, realtà periferiche, associazioni, centri anziani. Ma ha un’importanza fondamentale per la società tutta. In Italia questa figura non è ancora “legalmente”, riconosciuta, nonostante sia ampiamente diffusa da almeno 30 anni. Sono professionisti spesso non noti ai media ma che fanno un lavoro capillare in realtà complesse, senza la ribalta e l’attenzione che meriterebbero: l’uso del teatro come mezzo di relazione, espressività e inclusione produce risultati tangibili e inaspettati, spesso oltre interventi “dall’alto” privi della necessaria empatia, competenza e adattabilità in contesti sempre differenti". Senza contare, visti i tempi che corrono, quanto sarebbe importante l’esperienza degli operatori di teatro sociale anche per i giovani e nelle scuole: "I nostri ragazzi hanno bisogno di incontrare maestri. Le istituzioni devono fare tutto il possibile affinché questi incontri avvengano e diventino sistematici e non occasionali", aggiunge.

Domani alle 21, sabato e domenica alle 15.30 e alle 18, alla Coop Margherita andrà in scena "La nascita della tragedia", lo spettacolo del laboratorio di Allincontro che coinvolgerà 20 attori disabili, a cura di Marco Barni. "Il teatro affonda le sue radici nella Grecia antica – conclude Bonechi –. La Tragedia ci insegna ad essere pessimisti, realisti, lucidi, riaffermando la possibilità di non essere vittima, di ribellarci e di scegliere. Siamo fragili, indifesi, siamo disabili, siamo quello che siamo. Ma ci siamo, contiamo, siamo una forza inquieta e vitale". Prenotazione obbligatoria 0574 41652 - [email protected]