Manifesti elettorali bocciati, scoppia il caos a Poggio a Caiano

Il centrodestra protesta, intervengono prefettura e ministero. «Sono regolari»

prefettura sicurezza

<p>Il prefetto Cogode</p>

Poggio a Caiano, 22 marzo 2023 – Si alza la tensione a Poggio in vista del voto di maggio. Il centrodestra e il comitato civico attaccano l’amministrazione accusandola di «ostruzionismo strumentale» per aver bocciato manifesti elettorali del candidato sindaco Riccardo Palandri poi approvati dal ministero.

Questa la ricostruzione del caso in una nota del centrodestra e del comitato per Palandri. «Tra martedì e mercoledì (21 e 22 marzo) si è verificato un fatto gravissimo dal punto di vista normativo ed amministrativo e che incrina pesantemente l’immagine dell’amministrazione comunale quale “terzo garante” nella campagna elettorale che porterà all'elezione del nuovo sindaco di Poggio a Caiano

Il comitato elettorale della lista “Riccardo Palandri Sindaco Per Poggio” tramite il consigliere comunale Stefano Chiti ha protocollato martedì una richiesta di affissione pubblica (a pagamento) per 15 manifesti. 

Il funzionario incaricato, appurata la liceità della richiesta, ha invitato Chiti al pagamento di quanto dovuto. Una volta effettuato il pagamento, la ricevuta ed i manifesti sono stati consegnati al Comune per l’affissione. Ma ecco il primo “stop”.

Il sindaco prima (intervenuto verbalmente alla presenza di Chiti) ed il segretario generale, Andrea Meo, sollevando questioni di carattere tecnico e puramente interpretative della norma, hanno negato la possibilità di affissione. 

Il giorno seguente, lo stesso Chiti si è recato nuovamente in Comune con nuovi manifesti, modificati ad hoc per evitare qualsiasi contestazione. Anche questa volta il funzionario non ha sollevato obiezioni e si è riservato di sottoporli al segretario generale.

Dopo circa un’ora un dipendente comunale, facendosi portavoce di Meo, ha chiamato Chiti informandolo che anche la seconda richiesta sarebbe stata rigettata». Apriti cielo. Palandri e tutto il comitato politico e civico si sono ribellati, considerando i manifesti perfettamente regolari e peraltro simili, in alcune parti, a quelli già diffusi dal Pd a sostegno di Puggelli. Così è intervenuta la Digos ed i manifesti sono arrivati sul tavolo del questore e su quello del prefetto, poi anche al ministero per un parere.

Alla fine l’affissione dei manifesti è stata considerata legittima ed è quindi stata autorizzata. «Da una parte, l’accaduto conferma l’enorme difficoltà di Puggelli nel chiedere ai propri cittadini il rinnovo della fiducia dopo averli abbandonati per quattro anni attraverso tentativi a dir poco grotteschi di recuperare il tempo ormai perduto (come ad esempio le asfaltature selvagge sulle arterie principali e nel centro del paese) e negando persino il legittimo spazio al suo avversario – protestano il centrodestra e il comitato civico –  Tralasciando la pessima figura fatta dal segretario generale, la questione di fondo che emerge è preoccupante: coloro che hanno responsabilità di governo e che si attribuiscono l’aggettivo “democratico” nel simbolo di partito, sono i primi ad usare, fortunatamente invano, il bieco ostruzionismo strumentale contro il democratico svolgimento del dibattito politico in vista delle prossime amministrative. Domani, 23 marzo, i manifesti dovrebbero essere affissi. Controlleremo attentamente che questo venga fatto. In caso contrario ci riserviamo di tutelare i nostri diritti nelle sedi preposte».