FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Maltempo e coprifuoco, il danno è doppio "Dobbiamo stringere i denti fino a giugno"

I titolari di bar e ristoranti: "Ancora troppe limitazioni". Confesercenti sui saldi nell’abbigliamento: "Spostiamoli alla terza settimana di luglio"

di Francesco Bocchini

Primo giugno: è la data che nei locali tutti hanno cerchiato in rosso sul calendario. Da quel giorno sarà consentito accogliere i clienti anche ai tavoli interni dei propri locali e non più solo all’esterno, come invece accade adesso. Una liberazione, visto quanto successo in queste ultime settimane con il maltempo che l’ha fatta da padrone. Pioggia e vento non sono mancati, rovinando in buona parte un maggio che avrebbe potuto avere tutto un altro sapore per il mondo della ristorazione e della somministrazione. "Non si capisce la logica secondo cui i ristoranti hanno l’autorizzazione a lavorare solo con la capienza esterna, mentre gli autogrill possono far accomodare i clienti anche al coperto. La trovo un’ingiustizia, anche perché è stato scientificamente dimostrato che non rappresentiamo luoghi in cui il virus si diffonde rapidamente", fa notare Marco James Bechini, titolare di Soldano in Duomo, che ha riaperto da poco dopo mesi e mesi trascorsi con la saracinesca abbassata. "Il divieto di far sedere gli avventori al’interno dei locali è la misura che più ci sta penalizzando", aggiunge Renzo Bellandi, presidente Fiepet Confesercenti Prato, nonché titolare di Megabono in via Ser Lapo Mazzei. "Però cominciamo a intravedere la luce in fondo al tunnel. C’è da stringere i denti fino al primo giugno". Quel giorno i clienti potranno consumare pranzo e cena con un tetto sopra la testa, oltre che la colazione al bancone. "Non avendo tavoli all’esterno, è chiaro che abbiamo lavorato come se fossimo ancora in zona arancione o rossa, ossia solo tramite l’asporto", è l’amara constatazione di Filippo Coppini del Caffè Serraglio. Sulla stessa falsariga il commento di Franco Gaudenzio del Caffè Magnolfi: "All’esterno ho spazio per cinque tavoli, ma se piove è un disastro. Abbiamo perso tanto in questo mese di maggio, menomale che lo striscione del traguardo è vicino". Così come non è lontano il prossimo step della road map relativa alla questione coprifuoco. Dopo che l’orario limite è stato spostato dalla 22 alle 23 solo un paio di giorni fa, dal 7 giugno si potrà restare fuori casa fino a mezzanotte. Un’altra boccata d’ossigeno per gli esercenti, per i quali le 23 rappresentano solo un passaggio intermedio verso la definitiva abolizione, prevista per il 21 giugno. "A noi cambia poco per il momento. Magari cambia di più ai clienti, che possono cenare con maggiore calma. Già con le 24 sarà diverso", il parere di Vincenzo Monfrecola, titolare di Jumangi in via Santa Trinita. C’è però chi si accontenta dell’attuale orario come Gionata Chirdo di Crazy Pizza: "Non essendo un ristorante, a cose normali noi chiuderemmo alle 21.30. Comunque il fatto che sia concesso alla gente di stare in giro più tempo ci aiuta e non poco". Gli fa eco Luciano Botrini del Caffè Datini in via Benedetto Cairoli: "E’ chiaro che con le 24 faremo un ulteriore salto in avanti, dato che comunque la sera siamo a disposizione per la somministrazione di bevande. Ma per ora va bene così. Meglio fare un passo alla volta".