REDAZIONE PRATO

"Mai mollare, nemmeno di un millimetro" La lezione di Giacomo nel giorno dell’addio

Gremita la chiesa di Sant’Agostino per il funerale del campione di aliante morto a 20 anni. L’ultimo videomessaggio inviato al padre

"Babbo sono giornate intense, ma non si molla nemmeno di un centimetro, anzi di un millimetro". L’ultimo messaggio video di Giacomo Di Napoli, il pluripilota e campione di acrobazia in aliante che ha perso la vita nel pomeriggio di lunedì scorso, mentre si preparava per i mondiali, risuona nella chiesa di Sant’Agostino dove ieri mattina sono stati celebrati i funerali del giovane morto a 20 anni. La proiezione del video inviato al padre, il colonnello dell’aeronautica Gennaro Di Napoli, pochi istanti prima del tragico incidente è uno dei momenti più toccanti della celebrazione.

I familiari hanno realizzato un commovente ricordo di Giacomo in cui il giovane sorridente e fiero parla della sua smisurata passione per il volo, per l’aria e per l’acqua. Passione che lo aveva portato ad eccellere anche nel nuoto nei 200 metri dorso. Un ultimo saluto che proprio Giacomo ha portato a quanti ieri mattina, nonostante il caldo opprimente, non sono voluti mancare. Parenti, amici, compagni di nuoto e della Nazionale di volo acrobatico stretti attorno ai genitori Gennaro e Cristina nella stessa chiesa dove 25 anni prima si erano sposati e dove Giacomo è stato battezzato. "In questi casi il silenzio è la migliore parola", dice don Rodolfo Vettori durante l’omelia. "Ho scritto una lettera a Giacomo, conosco sua madre da tanti anni. Nonostante fosse così giovane era un ragazzo molto saggio. Lui diceva sempre ’nella vita non si perde mai: o si vince o si impara’. Uno stimolo a non arrendersi mai e di cui oggi, tutti noi, dobbiamo fare tesoro. Giacomo adesso puoi insegnare agli angeli del cielo qualche acrobazia, vola con loro sulla casa dei tuoi genitori che dovranno avere un coraggio enorme", prosegue il parroco citando poi le parole di una canzone. "Vai ragazzo, vai gabbiano, cerca la tua rotta...". La mano di mamma Cristina accarezza il feretro, lo sguardo fisso verso la foto del suo unico figlio. Sopra la bara di legno chiaro ci sono un cuore di rose bianche, la mostrina della squadra di volo, la maglietta del Cogis firmata dai compagni della squadra di nuoto, una felpa bianca con i saluti degli amici di una vita e un piccolo aliante intagliato nel legno con la scritta ’Ciao Giak’ come lo chiavano gli amici più stretti. Tante lacrime bagnano la chiesa di Sant’Agostino. La spiegazione per una morte così tragica è troppo difficile da trovare. "Caro fra’, tanti pensieri e ricordi mi affollano la mente, non so pensare alla mia vita senza di te, senza i tuoi fantastici video di Instagram in cui trasmettevi tutta la tua voglia di vivere. Eri in competizione sempre, era una sfida perenne per te che eri così pieno di entusiasmo e voglia di vivere. Volevi diventare un personaggio pubblico, un campione mondiale e noi facevamo tutti il tifo per te. Sei l’esempio che le nuove generazioni hanno tanto da dare. Il cielo che amavi tanto adesso è la tua casa, guidaci dall’alto", firmato la tua migliore amica Viola. "Prima con la mente, poi con gli occhi e poi con il corpo", ricorda dall’altare l’allenatrice di volo. "Iniziavamo così le nostre lezioni prima che un maledetto problema tecnico oppure un vuoto d’aria ci lasciassero senza di te. Porteremo avanti la tua eredità e i tuoi valori".

Il feretro di Giacomo è stato accompagnato a spalla fuori dalla chiesa: all’uscita un lungo applauso si è levato insieme a decine di palloncini bianchi che sono stati fatti volare in cielo poi la salma è stata accompagna al cimitero di Chiesanuova per la tumulazione. La gioia di vivere di Giacomo da oggi vivrà grazie alla fondazione ’Vola Giak’ che i genitori hanno voluto per aiutare i ragazzi con difficoltà a portare avanti le proprie passioni, esattamente come ha fatto Giacomo. "Non sono gli anni della tua vita che contano, ma la vita che hai messo nei tuoi 20 anni", l’ultimo commosso saluto dello zio prima dell’addio.

Silvia Bini