L’ultima truffa colpisce al cimitero: "Chiedeva offerte, gli ho creduto"

Anziano raggirato mentre stava andando a trovare i propri cari al camposanto di Chiesanuova. Sul posto la polizia municipale, ma i malviventi sono fuggiti. Ora i vigili intensificheranno i passaggi.

"Sono un volontario, stiamo raccogliendo fondi per il sostegno di un orfanotrofio in Africa, vuole aiutare i bambini?". L’anziano mette la mano in tasca e consegna 20 euro al giovane dai modi garbati che in tutta risposta rilascia una ricevuta fasulla firmata sul momento. Ecco l’ultima truffa è servita. È successo ieri mattina al cimitero di Chiesanuova dove un anziano è rimasto vittima di un truffatore.

"Mi sono accorto poco dopo che qualcosa non tornava, sul momento ho creduto a quello che quel giovane mi stava dicendo, aveva con sé anche dei volantini", racconta la vittima. "Quel ragazzo poi ha avvicinato un’altra persona, ma questa si è insospettita ed ha avvertito la polizia municipale e poi l’ho visto scappare insieme ad altri due giovani".

I truffatori approfittano di tutte le situazioni, persino dei giorni dedicati al ricordo dei defunti per raggirare soprattutto gli anziani. La truffa del cimitero è l’ultima messa in atto da una banda di malviventi che ieri mattina ha tentato di raggirare i visitatori del cimitero della Chiesanuova. Lo stratagemma è quello della donazione ad un non meglio precisato orfanotrofio: a chiedere i soldi è un volontario di una associazione sconosciuta, dai modi gentili e affabili. La polizia municipale è intervenuta dopo la chiamata del cittadino, ma dei tre ovviamente non c’era più traccia.

"Raccomandiamo la massima attenzione in questi giorni di maggiore frequentazione dei cimiteri - spiega il comandante della polizia municipale Marco Maccioni -. Intensificheremo i pattugliamenti ai vari cimiteri cittadini e raccomandiamo a tutti di tenere alta l’attenzione".

Solo pochi giorni fa era stata la Pubblica Assistenza l’Avvenire a mettere in guardia i cittadini dai possibili raggiri a nome dell’associazione. I truffatori non si fanno scrupoli: possono fingersi addetti alla distribuzione postale, forze dell’ordine, addetti alla lettura del gas che si presentano in casa, volontari di associazioni benefiche, ma possono anche chiamare al telefono simulando una richiesta d’aiuto da parte di un parente stretto, oppure un volontario di un’associazione ponendosi in modo affidabile e convincente, oppure agire via smartphone o ancora online, con messaggi o con e-mail truffaldine, ma l’obiettivo rimane lo stesso: mettere a segno il furto di denaro, gioielli, codici bancari, dati importanti. Sono i criminali che truffano in particolare le persone anziane, più esposte ai raggiri perché potenzialmente più fragili: il consiglio è quello di diffidare dagli estranei e avvertire le forze dell’ordine.

Silvia Bini