REDAZIONE PRATO

L’ultima novità? Ecco il succo di fico

L’ha inventato un agricoltore di Carmignano, Siro Petracchi. La produzione 2020 ha resistito al coleottero.

Dai fichi freschi nasce "Il nettare di Carmignano", un succo di frutta. Siro Petracchi, agricoltore e produttore di fichi ha ideato una bevanda che può far apprezzare questo frutto anche a coloro che non ne vanno proprio matti.

A Carmignano in agosto siamo già nel pieno della stagione lavorativa per le operazioni di raccolta ed essiccazione dei fichi: la produzione del 2020 si annuncia stabile, nonostante l’aggressione del coleottero cinese che da anni ormai infesta le piante. "Una bevanda simile – spiega Petracchi – l’ho assaggiata in Francia anni fa. Così con un po’ di produzione extra ho deciso di provare a realizzarla".

Le bevande artigianali sono diventate di tendenza in questi ultimi anni. Non solo la riscoperta di quelle tradizionali come il chinotto, ma anche le nuove creazioni, soprattutto se sono di filiera corta e naturali.

Ma come è fatto nel dettaglio? "E’ un nettare a base di polpa di fico – ha aggiunto Petracchi – non troppo dolce e si beve bene. Per farlo però c’è bisogno di un macchinario, un ’trasformatore’ e di competenze chimiche adeguate, nel settore della preparazione delle bevande così mi sono appoggiato ad una azienda del Mugello.

Questo nettare non ha nulla a che fare con la produzione industriale dei succhi di frutta. Ho proposto poi le bottiglie ai bar di Carmignano e dintorni ed è piaciuto. Con i fichi possiamo fare molte cose: i nostri fichi secchi (fra l’altro presidio Slow Food), le marmellate, i succhi di frutta o mangiati come frutta fresca o inseriti nelle ricette in cucina. Serve molta buona volontà perché le piante di fico sono a rischio: numericamente sono sempre meno e più deboli per il coleottero".

Se il clima quest’anno è favorevole per uva, olive e fichi il contesto commerciale lo è meno: il Salone internazionale del Gusto, a Torino, quest’anno, sarà solo on line e questo è un limite per le produzioni di eccellenza.

Carmignano ha sempre avuto uno spazio fra i presidi Slow Food da quasi vent’anni e ora c’è da ripensare anche questa forma di marketing per mantenere alto il nome dei fichi carmignanesi e la posizione sul mercato nazionale e internazionale.

M. Serena Quercioli