Prato, liste di attesa infinite, batosta post Covid. Fisiatria e cardiologia maglia nera

Male oculistica: 4 mesi per una prenotazione invece di 15 giorni. Ottomila prestazioni arretrate per la pandemia da smaltire entro l’estate

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Prato, 3 agosto 2022 - ​L’estate , è noto, è uno dei momenti peggiori per la sanità. Ma questa estate, se possibile, è ancora peggiore del solito perché porta sulle spalle il peso di due anni di Covid, quando sono state congelate migliaia di prestazioni rimaste da smaltire in una corsa contro il tempo in cui a vincere non è quasi mai il paziente.

Ad aggravare un quadro già di per sé critico, ci sono poi le recenti difficoltà legate alla mancanza di personale sanitario, le cui prime vittime sono di unovo i pazienti, più volte rimasti in barella per oltre 48 ore al pronto soccorso di Prato. Posti letto chiusi e personale in ferie hanno costretto l’Asl ad attivare un piano straordinario perché situazioni limite come quelle verificatasi la scorsa settimana restino solo un brutto ricordo. La strategia messa in campo prevede di mettere in campo personale aggiuntivo e la riapertura di 22 posti letto per dare sfogo al pronto soccors o.

Ma non c’è s olo la medicina d’urgenza a essere in una fase critica. Alcune segnalazioni di disservizi recentemente pubblicate su La Nazione spalancano infatti la finestra su un sistema in perenne affanno. Un anno di tempo di attesa solo per eseguire una spirometria.

La prima tac possibile per un malato oncologico a 180 chilometri di distanza da Prato. Due casi che fanno da specchio alle difficoltà della sanità. Anche se i malati hanno diritto alle cure e chiedono risposte. Prato si era data un obiettivo: 8.000 prestazione mediche da esaurire entro l’estate, come richiesto dalla Regione che ha stanziato 32 milioni di euro per azzerare le liste di attesa in tutta la Toscana. A giudicare dai tempi di attesa pubblicat sul portale dell’Asl Toscana Centro, però, l’obiettivo non è stato centrato nonostante parte dei soldi stanziati dalla Regione siano serviti per prolungare le convenzioni con le strutture private proprio per smaltire l’arretrato.

Dall’ultima rilevazione effettuata, Prato ha un indice di risposta intorno al 60%, ma l’obiettivo è arrivare nel più breve tempo possibile al 75%. C’è un ulteriore problema: all’arretrato si sommano le nuove richieste da soddisfare. Nei primi 15 giorni di aprile, ad esempio, sono state prescritte 7.668 prestazioni, nel 2021 erano state 5.529. Si tratta di oltre 2.000 visite in più da eseguire. Dal 14 al 20 marzo le prescrizioni sono state 9.259 e dal 28 marzo al 3 aprile 8.643. Sul versante della diagnostica i numeri parlano di 4.159 prenotazioni nella prima quindicina di gennaio, 4.925 a febbraio e 6.052 a marzo. Un crescendo che certo non aiuta a ridurre le liste di attesa. L’eccellenza è rappresentata da urologia che ha tempi di risposta da record, un giorno appena con ricetta urgente sulle prime visite. Anche le visite oncologiche hanno parametri ben al di sotto dei tempi previsti dalla normativa. Soffre invece cardiologia: un mese per una visita urgente alla quale dovrebbe essere data risposta in tre giorni, 4 mesi con la priorità differibile che imporrebbe invece di effettuare la visita entro 15 giorni.

Qui gli obiettivi sono ben lontani dal traguardo soprattutto perché, a causa della presenza di pazienti alle prese con il long Covid, le visite cardiologiche sono in grandissima espansione. A Prato su 912 visite prescritte in due settimane ne sono state smaltite 421, con un indice di risposta sotto il 50%.

Anche le ecografie sono in sofferenza: di 1477 prenotazioni ne sono state soddisfatte appena 590 (dati di fine aprile). E comunque, meglio non aver bisogno dell’oculista: 17 giorni di attesa con ricetta urgente (3 giorni) e 101 con ricetta differibile (15 giorni). Le visite dermatologiche vanno a rilento: 4 mesi per un appuntamento invece di 2 settimane come impone la legge sono troppi per chi ha bisogna di cure. Ortopedia: 73 giorni di attesa invece di 15, mentre con ricetta urgente la risposta arriva in 4 giorni. Servono invece quasi 6 mesi per una visita fisiatrica che dovrebbe essere garantita entro due settimane. La strada da fare è ancora lunga.

Silvia Bini