L’impresa è giovane Dalla scuola al mondo: così è nata la start up che adesso piace a tutti

Dai banchi delle elementari al mercato dell’intelligenza artificiale. La sfida vinta dei due trentenni Emanuele Pucci e Nabil Arafin. Hanno fondato Awhy, premiata di recente anche da Forbes Francia.

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L’impresa è giovane Dalla scuola al mondo: così è nata la start up che adesso piace a tutti

PRATO

Dal Dagomari a San Francisco, passando da Bologna e Barcellona, per poi tornare a Prato. E’ il percorso di crescita della startup Awhy, una incredibile storia di amicizia, coraggio e genialità raccontata da Nabil Arafin ed Emanuele Pucci, trentenni, rispettivamente amministratore delegato e direttore generale di Awhy, al secondo appuntamento del progetto a Colazione con…, promosso Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Commercialisti. L’obiettivo è far conoscere le storie di giovani che si sono ritagliati un ruolo personale e professionale degno di essere raccontato. A guidare l’incontro è stata Gianna Rindi.

"Se puoi sognarlo, puoi farlo": è una delle frasi celebri di Walt Disney. Più o meno è quello che si è detto Nabil Arafin quando, ancora diciottenne, ha avuto un’intuizione che lo ha portato a scalare la vetta del mercato del lavoro già giovanissimo. Il successo della start up si fonda prima di tutto nella profonda amicizia che unisce Nabil ed Emanuele (allargata poi al terzo socio, Gianmarco Nicoletti). I due giovani hanno raccontato di aver imparato a lavorare insieme sui banchi di scuola, in una classe delle elementari Cesare Guasti (un vero laboratorio d’integrazione). Hanno frequentato poi, senza mai perdersi di vista, la scuola media Mazzei e l’istituto Dagomari.

Separati dall’università (Nabil si è iscritto a Economia a Pisa ed Emanuele a Relazioni internazionali a Firenze), si sono subito ricercati nel momento della necessità. Tutto è cominciato da una intuizione di Nabil, nato in Bangladesh e pratese da quando aveva quattro anni, che - mentre frequentava il primo anno di università - ha pensato di utilizzare l’intelligenza artificiale per gestire in forma avanzata il rapporto tra imprese e clienti in modo da dare risposte immediate, appropriate e soprattutto in forma automatizzata. L’idea è stata selezionata dal programma Working Capital di Telecom, creato proprio per aiutare talenti e idee a trasformarsi in imprese innovative, attraverso il supporto di start-up. Dopo la partenza Nabil ha capito che da solo non ce la poteva fare e ha coinvolto l’amico. Insieme hanno combattuto per affermarsi (non tutto è stato facile), oggi lavorano in Italia e in diversi paesi europei, con attività anche San Francisco.

Forbes Francia, qualche anno fa, ha inserito Awhy tra le imprese emergenti più innovative d’Italia. La ricetta di Nabil ha funzionato alla grande e l’incremento del fatturato lo dimostra. Un consiglio ai giovani che cercano la loro strada? "Fate quello per cui provate vera passione", rispondono, a una sola voce, Nabil ed Emanuele.