STEFANO DE BIASE
Cronaca

L’idea: mandare in pensione il porta a porta Ora il Comune pensa ai cassonetti interrati

Troppi disagi pratici, si ipotizzano soluzioni alternative per smaltire organico e indifferenziato. Guardando anche ai Comuni confinanti

di Stefano De Biase

In centro storico il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta è attivo a tutte le ore del giorno. Perché la mattina presto espongono la spazzatura i residenti, in tarda mattinata tocca a negozi e uffici, e fra l’ora di pranzo e la tarda serata scatta il turno di bar, ristoranti e locali. Questa modalità richiede un sistema di raccolta porta a porta ‘spinto’, nel quale però è inevitabile che qualche sacchetto ogni giorno possa scappare, creando degrado sotto le abitazioni, nelle strade del commercio o della movida. Con tutte le polemiche del caso. A questo si somma il problema dei cattivi odori nel tenere l’organico per più giorni in case, dove spesso non ci sono terrazzi, e la questione sindacale interna ad Alia, con gli operatori che lamentano l’eccessivo peso nel sollevare tutti i giorni centinaia di sacchetti di organico e indifferenziato.

Il problema quindi c’è tutto. Ma come risolverlo? Il Comune di Pato ha chiesto ad Alia di elaborare alcuni studi di fattibilità su soluzioni alternative, partendo dai sistemi utilizzati in altri comuni: su tutti le mini-isole ecologiche interrate di Pistoia (sono 16, di ultima generazione e raccolgono organico, indifferenziato e plastica) o il sistema misto porta a porta e cassonetti intelligenti (con tessera di riconoscimento) utilizzato a Signa e Calenzano. Chiariamo subito che il percorso è solo all’inizio e che dovrà essere discusso all’interno della maggioranza di centrosinistra e con la cittadinanza. Ma l’idea di rivedere il sistema di raccolta dei rifiuti in centro storico sta prendendo forma. Si parla, però, esclusivamente di organico e indifferenziato, perché il porta a porta su carta, cartone e plastica non è invece in discussione. Partendo dalla soluzione delle mini-isole ecologiche interrate, in centro a Prato ne servirebbero undici. Lo studio di fattibilità dice che al massimo un cittadino dovrebbe fare 200 metri da casa per buttare organico e indifferenziato. Di fatto, ci sarebbe un sistema di riconoscimento dell’utenza che dà accesso al conferimento dei rifiuti. In questo modo Alia potrebbe controllare il rispetto delle regole e il cittadino o il commerciante non avrebbero vincoli orari nel conferimento. A differenza delle isole ecologiche interrate di Santa Caterina e piazza Mercatale, comunque, le nuove soluzioni occuperebbero meno spazio, necessiterebbero di scavi minori e porterebbero più decoro. A Pistoia il sistema è andato a regime in tre anni e sta funzionando. L’altra soluzione sul tavolo del Comune è quella dei cassonetti intelligenti, sempre per organico e indifferenziato, che lasciano però un po’ più di perplessità sul fronte del decoro. Anche in questo caso l’accesso al conferimento avverrebbe solo tramite il riconoscimento dell’utenza. E residenti e commercianti non avrebbero limiti orari nel buttare i rifiuti. Qui però resterebbe il tema della collocazione e della possibile creazione intorno ai cassonetti intelligenti di mini-discariche a cielo aperto.

"Iniziamo col dire che a Prato non c’è alcuna emergenza o urgenza di cambiamento", precisa il sindaco Matteo Biffoni. "Il porta a porta è un valore e una soluzione avanzata per la raccolta dei rifiuti. Allo stesso tempo abbiamo un problema pratico di pesi per gli operatori di Alia e una questione estetica e di cattivi odori. Ci siamo quindi domandati: si può migliorare? Da qui abbiamo chiesto ad Alia di approfondire il tema e di verificare se ci sono modelli innovativi e migliorativi. Capiamo che evoluzioni ci sono negli altri Comuni che stanno portando avanti le sperimentazioni e poi prenderemo una decisione".