La Prato che era nel racconto di Urano Corsi

La presentazione del libro nel salone consiliare

foto Regalami un sorriso

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Prato, 20 ottobre 2023 – Un commosso Urano Corsi davanti a un gremitissimo salone consiliare del Comune di Prato, ha raccontato da par suo di una Prato dentro le mura dove il tempo scorre più lentamente in occasione della presentazione del suo libro “Nonno, ci racconti Prato?”. Una città probabilmente perduta con tante storie del passato che Corsi ha saputo cucire insieme proprio come in una storia da tramandare alle nipotine.

Racconta: “Mi piacciono le sfide e soprattutto perché da sempre sono innamorato di Prato e soprattutto del suo centro, dove abito dalla nascita, ancora nella stessa casa. Ho scritto a lungo di sport, mia altra grande passione, per giornali, riviste e siti specializzati. Poi ho iniziato a collaborare con ‘Notizie Nostre’, la rivista trimestrale degli ex Allievi del Buzzi, dove tengo da anni una rubrica sulla Vecchia Prato: tradizioni, luoghi, personaggi, troppo spesso dimenticati. La voglia di tramandare tutti questi ricordi alle mie nipotine, che ancora non sanno leggere ma spero impareranno presto su queste pagine, ha fatto scattare anche questa molla. Questa è la mia Prato, non migliore ma diversa da quella attuale, e sempre la città del lavoro, dell’ingegno, della speranza, il luogo dove tutti i sogni si possono ancora avverare. E spero che la amerete sempre come la amo io”.

Chi è nato a Prato, o nei comuni limitrofi, ritroverà tanto delle proprie famiglie di origine, sia nelle storie che nel modo di raccontarle. Si inizia con dodici “quadri”, uno per mese dell’anno, di usanze, personaggi e tradizioni, e si prosegue a volo d’uccello su “Com’è cambiata la toponomastica”, “Vecchie botteghe e bottegai”, “Paste, pasticci e pasticcieri”, “Giochi di quando s’era ragazzi”, compresa una mitica corsa coi tappini in Piazza Duomo e una battaglia di “pirulini”. Si continua con un lungo excursus storico su vari argomenti, per poi tornare a parlare di “mestieri scomparsi”, “pratesi dimenticati” e molti spassosi episodi goliardici di cui Urano è stato protagonista in gioventù, tra cui un inconsueto “Gran premio a spinta” in occasione delle domeniche a piedi del 1973. Commovente l’episodio “il mio amico Mario” che precede di poco un “finalino poetico”, per cui Urano Corsi ci ha condotto, senza farcene accorgere, alla fine della sua opera prima. Nonostante si parli di diversi anni fa, all'autore preme sottolineare che non si tratta di un'operazione nostalgica, ma anzi vuole ricercare negli accadimenti del passato il modo di vivere meglio la Prato del presente, e perché no, continuare a sognare di viverla ancora meglio in futuro.