L’esempio di Lorenzo che in acqua rinasce

L’esibizione di nuoto sincronizzato di un campione disabile e un’atleta normodotata. Per insegnare ai ragazzi cosa significa davvero aiutare

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Assistere all’esibizione di nuoto sincronizzato di un campione disabile dello sport e di un’atleta normodata. E poi stare in vasca con loro, per imparare dal vivo il significato delle parole inclusione, gioco di squadra, sostegno e aiuto reciproco. Un’ esperienza più unica che rara. E’ quello che è successo ieri mattina ai ragazzi del campo estivo "La Repubblica dello Sport" del Cgfs, che alla piscina di San Paolo hanno trascorso una mattinata in compagnia di Lorenzo Bini, atleta della nazionale italiana Surf-Adaptive (il surf praticato da atleti con disabilità), Gabriella Pierazzi, atleta di nuoto sincronizzato e istruttrice della società Tropos, e dell’allenatrice pratese Francesca Valeri, collaboratrice anche dell’Azzurra Nuoto Prato. Del resto il Cgfs fa proprio dell’inclusione e dell’attenzione ai temi della disabilità due dei capisaldi di tutte le attività organizzate durante l’anno. "Nella Repubblica dello Sport gli ospiti vengono a presentare discipline e a far provare attività, condividendo esperienze di vita ed emozioni", spiega Martino Angelini, responsabile del campo estivo per il Cgfs. "Gli incontri con Lorenzo sono sempre speciali, perché i ragazzi, provando determinate esperienze, diventano molto più sensibili al tema. Proponiamo sempre esempi concreti di buone pratiche legati allo sport, al volontariato e alla disabilità". Per Bini, 32 anni, originario di Firenze, l’acqua è da sempre un elemento naturale. Dopo un incidente avuto in gioventù che lo ha paralizzato dalle ascelle in giù, lo è diventata ancora di più tanto da entrare a far parte della Polisportiva Handicappati Fiorentini (Po.Ha.Fi) partecipando a gare nazionali di nuoto e diventando poi istruttore Finp. Un primo passo per poi arrivare, in tempi più recenti, a far parte della nazionale italiana Surf-Adaptive.

"Da anni partecipo alle iniziative del Cgfs, facendo provare la mia speciale tavola da surf ai ragazzi. Capire sulla propria pelle le difficoltà che deve affrontare un ragazzo disabile li fa crescere con una sensibilità diversa sul tema", spiega Bini che nella vita, quando non è tra le onde, lavora per Dynamo Camp e fa parte di "Surf4All", la prima scuola di adaptive surf in Italia. "Nel nuoto sincronizzato, siamo dei pionieri. Che io sappia nessun’altro in Italia ci aveva ancora pensato. Ho provato a lanciarmi in questa esperienza, dove l’inclusione, la complicità e la fiducia in vasca fra atleta disabile e atleta normodotato sono fondamentali e ora vorrei tramite la Po.Ha.Fi farla diventare una disciplina riconosciuta. Sono convinto che potrebbe essere un’esperienza importante per tante altre persone, disabili e non (per informazioni [email protected], ndr)".

Anche per Gabriella Pierazzi nuotare ed esibirsi con Lorenzo è stata un’esperienza formativa: "Non avevo mai lavorato in vasca con una persona con disabilità e all’inizio confesso di aver sbagliato l’approccio", racconta. "Lorenzo non riusciva a percepire il contatto se lo tenevo da sotto le braccia, come faccio normalmente nei corsi. Ho imparato ad adattarmi a lui e a capire che dovevo lavorare su collo e nuca. E’ stato un viaggio fantastico, che consiglierei a tutti". Leonardo Montaleni