REDAZIONE PRATO

Leonardo, il genio modernissimo In San Domenico le sue invenzioni

Oltre 50 modelli di macchine realizzate da Teknoart arrivano a Prato dopo aver fatto il giro del mondo. Un’esposizione interattiva per famiglie con laboratori in cui i prototipi potranno essere azionati

Il chiostro e le antiche sale al piano terra del complesso di San Domenico fanno da scrigno al debutto di una mostra storico-interattiva dedicata a Leonardo da Vinci. Un’esposizione in cui i visitatori potranno conoscere da vicino, attraverso oltre 50 modelli di macchine e invenzioni, gli studi condotti dal genio sul nostro territorio, immergendosi nella mente di Leonardo grazie ad una sezione di laboratori interattivi didattici per famiglie e ragazzi. "Leonardo. Il genio e il suo territorio" è ideata e progettata da Niccolai srl e Teknoart srl, fondatori del Museo Leonardo da Vinci di Firenze, ha il patrocinio del Comune di Prato e si potrà visitare a partire da domani. Un’iniziativa che vede protagoniste la Cooperativa Prato Cultura col presidente Gabriele Bresci e l’Associazione ArteMìa. "Si tratta di una esposizione che in quindici anni ha girato in moltissimi Paesi del mondo, dagli Usa, alla Nuova Zelanda, dall’Australia alla Corea - dice Gabriele Niccolai, titolare di Niccolai srl e Teknoart, azienda familiare che si occupa di creare eventi e mostre per musei della scienza - I modelli sono stati creati in collaborazione con i principali accademici ed esperti del settore e realizzati a mano". Innumerevoli sono i luoghi della Toscana nei quali rimangono testimonianze dell’eredità culturale di Leonardo. Tra questi c’è anche Prato che fu tra i punti focali del suo più grandioso progetto: deviare le acque dell’Arno in un canale navigabile da Firenze al Padule di Fucecchio attraverso Prato (menzionata in numerose carte), Pistoia e la Val di Nievole. Il nuovo corso del fiume avrebbe permesso di creare una grande via di comunicazione fluviale, a danno di Pisa, in grado di favorire il commercio e i trasporti dal mare. Per la realizzazione del progetto Leonardo concepisce, attorno al 1503, innovative macchine escavatrici oltre a chiuse che consentissero alle imbarcazioni di superare i dislivelli del corso d’acqua, e il "modo di forare un monte" per l’attraversamento in galleria del rilievo di Serravalle. Soderini e Machiavelli riuscirono nel 1504 a decretare l’inizio dei lavori ma l’impresa si rivelò più complicata del previsto e il progetto fu abbandonato. Restano i disegni nei quali Leonardo illustra macchine e invenzioni. Soddisfazione è stata espressa dal canonico Daniele Scaccini, vicario generale della Diocesi: "La mostra si colloca nell’ambito della valorizzazione di uno spazio come quello di San Domenico, che ha una valenza non solo religiosa ma anche culturale per la città". L’assessore al turismo, Gabriele Bosi, sottolinea il fatto che "questa mostra internazionale fa tappa in Italia, iniziando da Prato. Rappresenta un tassello importante nell’ottica della ripartenza delle visite turistiche insieme alle altre occasioni culturali offerte, come la recente riapertura della Galleria degli Alberti". Niccolai annuncia una bella sorpresa: sarà esposta anche la riproduzione dell’unico modello realizzato di una macchina di Leonardo, un contatore d’acqua che era stato installato più di 500 anni fa a Villa Rucellai a Firenze.

Sara Bessi