REDAZIONE PRATO

L’eleganza del Novecento in mostra Con gli abiti della famiglia Fineschi

Al Museo del Tessuto un tripudio di stoffe, accessori, colori. La moda racconta storie e accende ricordi

Il delicato taffetas ricamato in seta della vestaglia da camera anni ‘20, l’eccentrico e raffinato abito da sera in tulle con pompon e piume di struzzo, la geometrica finezza del completo anni ‘80 firmato da Rocco Barocco, la borsetta da mano ricamata con perline di vetro. Sono alcuni degli elementi di "Novecento elegante. Abiti e accessori dalla donazione Fineschi", la nuova mostra che al Museo del Tessuto propone un’accurata selezione di capi, complementi d’abbigliamento e accessori appartenuti alla famiglia pratese dei Fineschi, tra le più attive della borghesia imprenditoriale fin da metà ’800. Gli oggetti dialogano raccontando uno spaccato del gusto, degli stili, della storia e dei cambiamenti intercorsi nel ‘secolo breve’. Curata dalla conservatrice del museo Daniela Degl’Innocenti con la collaborazione di Valentina Sonnati, "Novecento elegante" restituisce una testimonianza della moda e della vita sociale italiana, con reciproche interconnessioni fra storia locale e costume, attraverso abiti indossati in occasioni mondane o nell’intimità domestica. La mostra si compone di una parte della donazione che la famiglia Fineschi ha formalizzato al Museo, riunita con cura da Ada Tirinnanzi, moglie di Antonio Fineschi e detentrice della memoria familiare. "Una raccolta costruita negli ultimi 30 anni – ha detto Tirinnanzi – con gli abiti della famiglia che ora diventano patrimonio di tutta la città in un museo così rappresentativo per la nostra storia". Il percorso espositivo procede per filoni tematici e cronologici; dai completi da bambini anni ’20 e ’30, alle vesti da notte ricamate e ai particolari e raffinati négligé decorati dalle donne della famiglia. Nelle teche anche numerosi lavori a ricamo fra colletti e trine, centrini e bordure a chiaccherino. Il percorso prosegue con alcuni modelli degli anni ’20 che riflettono l’attenzione per la moda francese di quel periodo; per l’elegante universo maschile i completi da giorno e da sera anni ’30 di sartoria pratese e fiorentina: frac e smoking accompagnati da cappelli, bastoni e set da fumo.

Testimonianza della filiera della moda del dopoguerra sono i capi di alta sartoria degli anni ’60 indossati per gli esclusivi appuntamenti della storica Società dei Misoduli, per arrivare ai grandi brand italiani degli anni Ottanta. In continuità con la precedente esposizione, anche due dipinti di Galileo Chini del 1934 che testimoniano il rapporto di parentela delle famiglie. In occasione dell’inaugurazione di "Novecento elegante" oggi il museo è eccezionalmente aperto dalle 10 alle 19, poi il consueto orario: martedì-giovedì 1015; venerdì e sabato 1019; domenica 1519. Ingresso 8 euro intero, 6 ridotto; la mostra resterà aperta fino al 29 maggio.

Francesca Tassi