
Le visite impossibili "Niente controllo al cuore per un ritardo di 5 minuti" Anziana rimandata a casa
La puntualità è importante, sta alla base della buona educazione. L’eccesso di zelo invece talvolta - come in questo caso - è nocivo tanto da ledere i diritti dei malati. Soprattutto dei pazienti oncologici e di quelli fragili, che magari meriterebbero un occhio di riguardo. Soprattutto se hanno la "colpa" di essere arrivati con meno di 5 minuti di ritardo all’appuntamento per la visita di controllo al cuore.
E’ successo tutto al centro socio sanitario Giovanini dove una donna di 80 anni, paziente oncologica, qualche giorno fa avrebbe dovuto eseguire un controllo al cuore con un cardiologo indicato dal percorso ospedaliero che segue per la sua patologia. La donna, che ci ha contattato in redazione, riferisce di essere arrivata al Centro Giovannini alle 9.25 mentre l’appuntamento era per le 9,20. All’accettazione la sua richiesta non è stata presa in carico.
"Mi hanno detto che dopo 3 minuti di ritardo sull’orario di prenotazione non avrebbero più potuto farlo – spiega l’anziana –. L’operatore dello sportello mi ha invitato a salire al piano. Mi ha detto: veda se il medico è ancora disponibile ad eseguire la visita... Sono arrivata con qualche minuto di ritardo, ma veramente pochissimo, anche perché la sbarra del parcheggio non si apriva e quindi ho perso tempo prezioso, ma questa spiegazione non è interessata a nessuno, nonostante abbia detto tutto all’accettazione".
La signora ha sperato comunque di fare lo stesso la visita, nonostante i pochi minuti di ritardo sembrassero un problema insormontabile.
"Sono salita al piano dell’ambulatorio dove non c’era nessun paziente in attesa – continua il racconto – Dopo una decina di minuti il dottore è uscito dalla stanza dicendo che non avrebbe potuto vistarmi perché ormai era passato l’orario dell’appuntamento. Ho chiesto di fare un controllo solo con l’elettrocardiogramma invece che una visita completa, anche perché avendo subito da poco un intervento non avrei potuto sostenere la prova da sforzo. Niente da fare, sono stata invitata ad andare nell’edificio opposto e prendere un nuovo appuntamento che ovviamente mi è stato dato a mesi di distanza. Una follia". La domanda è lecita: perché una rigidità così ferrea in una mattinata tutto sommato tranquilla? Non sarebbe stato meglio, nell’interesse di tutti, anche dell’azienda sanitaria, fare il controllo al cuore? Anche perché così facendo una paziente oncologica non ha svolto le visiste previste e l’Asl a sua volta si trova con un nuovo appuntamento da soddisfare.
"Ho ottant’anni e muovermi non è semplice, soprattutto in estate – spiega la paziente –. Quello che più mi meraviglia è il fatto che l’accettazione al Centro Giovanini non sia stata possibile a causa di appena cinque minuti di ritardo. Vorrei sapere se il mio caso è isolato, dovuto all’eccesso di zelo dell’operatore allo sportello, oppure se esiste un limite temporale così rigido da non tollerare nemmeno pochi minuti di ritardo".
Sulla vicenda è stata interpellata anche l’Asl che ancora non ha fornito spiegazioni in merito.
Chi ha avuto esperienze simili, come visite mediche saltate per pochi minuti di ritardo, può inviarci una segnalazione al numero WhatsApp della redazione 337.1063052.
Silvia Bini