"Le punture? Si può attivare l’infermiere"

Caos guardia medica, l’Asl ribatte alle accuse del cittadino che si era rivolto a La Nazione. Ma le ricostruzioni non combaciano

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L’Asl Toscana centro replica al caso del cittadino protagonista di una spiacevole odissea col servizio di guardia medica, pubblicato da La Nazione il 13 novembre ("La guardia medica c’è, ma ormai serve a poco"). "La chiamata è stata fatta a nome di un familiare e non dalla persona che si è recata dalla guardia medica, persona alla quale è stata rilasciata la ricetta con prescrizione di farmaco (per nausea) a nome del familiare, per il ritiro – afferma l’Asl –. La persona che si è presentata è andato in farmacia a prendere il farmaco ma ha indicato il proprio codice fiscale e non quello della persona interessata e per la quale era stata rilasciata la prescrizione medica". Secondo la versione dell’Asl "l’utente tornato nella sede della guardia medica, col farmaco, ha chiesto di avere l’iniezione intramuscolo". A questo proposito il cittadino aveva lamentato il fatto di essere stato costretto a tornare a casa e a cercare chi potesse, di notte, fargli una iniezione.

"Il medico ha chiesto, vista la situazione dubbia e considerando la sintomatologia (tosse, nausea e vomito) se il farmaco fosse per lui o per il familiare. L’utente ha risposto che era per lui – è la spiegazione dell’Asl – . Il medico ha fatto presente che non poteva fare l’iniezione negli ambulatori e che l’avrebbe effettuata in un’altra zona. Il signore si è alterato e allontanato". Il cittadino che ha denunciato il caso smentisce "che qualcun altro abbia fatto la telefonata. Si può verificare perché la chiamata è registrata – aggiunge – Riguardo al nominativo e al codice fiscale segnalati al medico, penso che ci sia stato un errore a partire dalla centrale telefonica. Il medico non mi ha proposto uno spazio alternativo all’ambulatorio per la puntura: non avrei rifiutato. Non sapevo che esiste un servizio iniettivo". Servizio al quale difficilmente il cittadino avrebbe potuto ricorrere visto l’orario notturno. L’Asl fa sapere che "il servizio infermieristico di terapia iniettiva a domicilio (per utenti non trasportabili) è in funzione tutti i giorni della settimana, 12 ore al giorno (attivato dal medico o dal pediatra o dai servizi sanitari) ed esistono ambulatori infermieristici nei presidi dal lunedì al sabato dalle 11 alle 13 e al Giovannini dal lunedì al venerdi 8-13 anche ad accesso diretto con prescrizione medica". Sa.Be.