Via libera alla gestione manageriale del turismo (con la Dmo) e dibattito aperto sulla tassa di soggiorno. Ma anche orgoglio per la particolarità che Prato è riuscita a ritagliarsi nell’offerta turistica toscana. Parola di Chiara Bartalini, assessora 5Stelle della giunta Bugetti.
Assessora Bartalini, la sfida del turismo. Prato può cambiare e non essere più la cenerentola della Toscana? Le potenzialità ci sono, serve un cambio di passo, una consapevolezza diversa?
"Non siamo affatto una Cenerentola. Riprendiamo i dati Irpet, che comunque non registrano il dato delle locazioni turistiche. La nostra area ha una crescita del 19% rispetto al 2022 ed è una di quelle che cresce di più. I dati sugli arrivi e soprattutto sulle presenze che ci arrivano dalle ricettività private, sono molto positivi. Risentiamo della congiunzione economica generale che comporta un calo delle presenze degli italiani e di turismo di tipo economico. Inoltre si registra un trend con segno più il settore dei Cammini. Sono convinta che continueremo a crescere".
La Nazione ha portato avanti un dibattito per proporre nuove strade da percorrere. Tutti sono stati d’accordo con la necessità di creare una regia unica che metta insieme soggetti privati, associazioni di categoria e istituzioni pubbliche a partire dal Comune. D’accordo?
"La nostra realtà è già contraddistinta dall’aggregazione. Il Comune di Prato è capofila dell’ambito turistico dell’area pratese che ha già all’attivo importanti progetti.“TiPo” è uno di questi oppure gli stessi Cammini. Inoltre, siamo capofila di progetti che coinvolgono più ambiti turistici, penso a quello della Via Medicea ad esempio, che nei giorni scorsi alle Cascine ha richiamato tante persone. Lavorare in coesione è una nostra caratteristica ed è vincente perché ci permette di stare sul mercato con più forza grazie a un’offerta variegata. Ora siamo a lavoro per rafforzarla".
L’opzione Dmo (Destination management organization) potrebbe essere la modalità giusta, come fatto anche in altre città toscane, o pensa ad altre forme di coordinamento?
"La Dmo è nel programma che questa amministrazione comunale si è data. Richiede una strategia ancora più imprenditoriale. La precedente giunta ha gettato le basi per arrivare a questo obiettivo attraverso un protocollo con le categorie economiche. Ora si tratta di riprendere in mano tutto e procedere per step consapevoli che è necessario un cambio di visione. Non basta fare la Dmo, bisogna essere Dmo. Bisogna darsi una strategia comune, un obiettivo comune che richieda a tutti un investimento. In questo senso ritengo che non sia più accettabile che ad agosto la maggior parte delle attività di ristorazione e commerciali del centro siano chiuse. Dobbiamo essere i primi a crederci. Faccio presente che ad agosto il Castello dell’Imperatore ha registrato oltre 4.600 presenze tra cui tanti gruppi stranieri. Proviamo a lavorare insieme su una sinergia per il futuro che renda la nostra città ancora più aperta e quindi ospitale".
Secondo lei è giusto ampliare il raggio d’azione per incrementare il turismo nel nostro territorio coinvolgendo tutti i Comuni della Provincia?
"Noi siamo già organizzati come ambito e Prato ne è capofila. A ottobre inauguriamo la nuova stagione degli Ambitour organizzati da Anci Toscana Promozione Turistica, ospitando 50 tra amministratori e operatori del settore che visiteranno quella parte del territorio che non avevano visto a gennaio. Abbiamo lavorato sul posizionamento di Prato puntando sulla città green e poi sulla sensorialità e i pacchetti che tengono insieme tutte le nostre eccellenze e particolarità".
Tassa di soggiorno. Una risorsa da sfruttare per investire in servizi legati al turismo. A Prato va bene così com’è o potrebbe aumentare per avere maggiori risorse? E dovrebbe essere adottata anche da altri Comuni?
"Se si parla di Dmo si deve pensare anche a come finanziarla. In questo senso la tassa di soggiorno può essere uno strumento utile. Al momento tra i Comuni nel nostro ambito l’applica solo Prato. Leggo che il Governo sta lavorando a una nuova Legge per riformare questo strumento, sarà interessante in che modo. Potrebbe essere un’occasione per ragionarne in modo condiviso e costruttivo con le Categorie e tutti i Comuni della provincia".
La sindaca Bugetti, evidenziando i successi dei concerti in piazza Duomo, ha annunciato che il centro dovrà godere di eventi tutto l’anno.
"Sono pienamente d’accordo con la sindaca Bugetti. Prato può certamente puntare a una programmazione di eventi che la faccia vivere per tutto l’anno".
Le eccellenze pratesi sono molte a partire dai musei. C’è un problema particolare relativo a comunicare Prato come meta turistica? Come si può incidere su questo aspetto?
"Prato è la Toscana che non ti aspetti. Dobbiamo vendere tutto ciò che è pratesità, metterlo a sistema e renderlo appetibile per i settori turistici. Cerchiamo più narrazioni e narratori possibili. Tantissimi vengono a Prato e restano stupiti perché vedono una città che sa rigenerare se stessa come fa con i tessuti da secoli. Un dinamismo e una contaminazione che dobbiamo trasmettere all’esterno usando anche nuovi linguaggi".
Luigi Caroppo