"Lavoro ok con Palandri e Puggelli". Così Berti mette a tacere il gossip

L’ex comandante è ora a Rignano: "Scelta perché vicina a casa. Ho lasciato Poggio con grande dispiacere"

"Lavoro ok con Palandri e Puggelli". Così Berti mette a tacere il gossip

Il comandante Berti con Palandri

"In un posto in cui si lavora bene è sempre difficile andare via": sono le parole di Matteo Maria Berti, ormai ex comandante della polizia municipale di Poggio a Caiano che da pochi giorni ha preso servizio al Comune di Rignano sull’Arno.

Berti la scorsa settimana, lo ricordiamo, fu salutato in Comune dal sindaco, dalla giunta e dai dipendenti. La sua uscita ha coinciso con le operazioni logistiche della fine dell’Assedio e quindi non ha potuto congedarsi motivando le ragioni che lo hanno spinto a partecipare ad un bando nell’area fiorentina. "Alla luce dei risultati – dice Berti – raggiunti nel biennio del mio comando a Poggio, tengo a rivolgere, con forte dispiacere, un saluto al Comune e alla cittadinanza. Abbiamo sviluppato un percorso in questi due anni che ci ha permesso di raggiungere risultati crescenti. Ritengo fondamentale precisare, visto anche le notizie circolate ovvero che sarei andato via da Poggio per una disorganizzazione dell’amministrazione attuale, come altri dipendenti avrebbero fatto prima di me, invece che con grande tristezza ho deciso di lasciare Poggio, dove mi sono trovato bene sia con la precedente giunta Puggelli con cui sono risultato vincitore della selezione nel 2022, sia con l’attuale del sindaco Palandri, con cui si è creato sin da subito ottimo clima lavorativo fino alla mia partenza. La scelta è stata presa con riflessioni, dopo aver vinto la selezione per Rignano, comune confinante dove abito e con uno spostamento di soli 10 minuti rispetto alle 2 ore che ogni giorno trascorrevo da casa a Poggio. Tanto tenevo – conclude l’ex comandante – a precisare soprattutto a chi sollevava dubbi o dava delle risposte che non coincidevano alla realtà dei fatti. Porto Poggio nel cuore e ringrazio tutti coloro che ho conosciuto e con i quali ho potuto collaborare onestamente".

M. Serena Quercioli