L’Asl revoca il direttore di anestesia. Comincia la battaglia in ospedale: "Ho già impugnato la delibera"

La direzione: "Saltate 80 sedute a marzo e 110 ad aprile". Consales: "Poche risorse, criticità in via di soluzione"

Una sala operatoria (foto d’archivio)

Una sala operatoria (foto d’archivio)

Prato, 26 marzo 2024 – Tanto tuonò che piovve e la tempesta si è abbattuta con forza sull’anestesia del Santo Stefano. Nell’occhio del ciclone è finito il primario Guglielmo Consales, da 15 anni a Prato, a cui la direzione generale dell’Asl Toscana Centro col direttore Valerio Mari ho "revocato l’incarico di direzione dell’Area anestesia e rianimazione per il venir meno del rapporto di fiducia, per non aver agito le proprie prerogative organizzative di direttore d’area e per grave e reiterata inosservanza delle direttive della direzione aziendale". Un provvedimento che è stato messo nero su bianco in una delibera e che ha già sortito l’effetto di una risposta altrettanto concreta da parte del primario.

Consales si è già rivolto ad un legale per impugnare il documento di revoca dell’incarico "in quanto è lesivo della mia professionalità e fa riferimento ad una situazione non più vera. La direzione lo sa bene come stanno le cose, l’ho sempre informata. Una misura intempestiva visto che la situazione si sta normalizzando con la ripresa dell’attività aggiuntiva". Ad oggi l’Asl ha attribuito direzione ad interim dell’Area anestesia e rianimazione a Simone Magazzini, direttore del Dipartimento emergenza e area critica. Secondo la delibera dall’ottobre 2023 i dirigenti medici della struttura anestesia e rianimazione hanno lamentato disagi coinvolgendo il sindacato Aaroi e "proclamando lo stato di agitazione con l’interruzione di qualsiasi attività in produttività aggiuntiva".

A novembre poi "i direttori di struttura afferenti all’Area di anestesia e rianimazionesi erano rivolti alla direzione generale per segnalare l’acuirsi di una situazione delicata": argomenti di discussione erano "elaborazione di modelli clinico-organizzativi omogenei, sviluppo di strategie di rete per una razionale ed efficiente distribuzione delle risorse umane e tecnologiche tra le varie strutture ospedaliere, definizione di percorsi di carriera condivisi".

Nella ricostruzione delle tensioni, l’Asl scrive che "si è assistito ad un ulteriore peggioramento quando è stato presentato uno schema di orario di servizio per marzo, che comportava la cancellazione di 80 sedute operatorie" e poi "della previsione della cancellazione di 110 sedute chirurgiche per aprile" senza che "il dottor Consales si sia attivato per verificare la possibilità di mitigazione di ipotesi gravemente lesiva degli interessi dei pazienti e dell’Asl". Un attacco frontale al primario che, oltre a difendersi nelle sedi opportune, replica sui numeri emersi nel documento.

“I nostri anestesisti hanno lavorato sempre a ritmi forsennati cercando di sopperire alle carenze di personale. Quelle 110 sedute sono sedute ordinarie in meno rispetto ai periodi d’oro con più professionisti. L’attività aggiuntiva è ripresa, inserendola sia a marzo che ad aprile. Abbiamo dovutare fare i conti con 3 medici in meno e uno è in malattia da tempo. Gran parte di queste sedute saranno riprese: non è vero che non ho fatto nulla come dice il provvedimento, che mi estromette dal ruolo nel momento in cui le cose si stanno sistemando". Per Consales la soluzione "sta nel potenziare il personale" (ad ora meno di 30) e rassicura i cittadini che "gli anestesisti hanno sempre lavorato come pazzi e si farà di tutto per limitare i danni con l’attività aggiuntiva che è ripresa".

Maria Teresa Mechi, direttrice sanitaria, fa sapere che a Prato apportano il supporto colleghi di altre struttre (Empoli, Torregalli, Ponte a Niccheri), restituendo un servizio che impatti il meno possibile sui cittadini".