Michele Serra protagonista al Politeama giovedì sera. Dalla rubrica quotidiana su Repubblica a uno spettacolo teatrale per riflettere sull’importanza e il potere salvifico delle parole: Serra sul palco racconta di sé e del mestiere fragile dello scrittore in "L’amaca di domani" (dalle 21), per chiudere in bellezza la rassegna "Ridere sul serio".
Giornalista, scrittore, autore teatrale e televisivo, Serra apre al pubblico la sua bottega di scrittura prendendo spunto dal suo libro intitolato "La sinistra e altre parole strane": fatti e persone trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono con intatta vitalità e qualche sorpresa. "Lo leggo ogni mattina perché mi sembra uno dei pochi interpreti davvero lucidi del nostro tempo – sottolinea la presidente del Politeama, Beatrice Magnolfi – Vederlo a teatro è una grande novità, per ridere e pensare allo stesso tempo".
"L’amaca di domani" descrive i rischi e i piaceri della scrittura, la potenza delle parole che può essere anche distruttiva e per questo richiede un’assunzione di responsabilità. Cosa significa essere "opinionista"? Come si fa a interpretare ogni giorno per milioni di italiani gli aspetti meno banali della cronaca, della politica, del costume, mantenendo uno sguardo ironico e intelligente su tutto? Serra lo fa da trent’anni, ma ora porta in scena i suoi tormenti, i suoi dubbi e gli aspetti perfino grotteschi di un mestiere fatto di parole e pensieri, ma soprattutto di senso del limite e della misura. Mai invettive, che oggi vanno tanto di moda, mai insulti taglienti a chi non la pensa come lui, mai slogan polemici, mai la predica accademica.
L’autore si confessa sul palcoscenico del Politeama alla presenza di una mucca, in una scena immersa fra le nuvole a dare un tocco di leggerezza. Il perché è racchiuso nelle domande da cui il giornalista ha preso spunto per il suo spettacolo: "Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare?". Per Serra il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia. Il finale è ancora da scrivere. La regia è di Andrea Renzi, le scene e i costumi dello spettacolo sono di Barbara Bessi.
Per "L’amaca di domani" il costo del biglietto è di 25 euro (posto unico in platea), ridotto 20 euro per under 25 e iscritti newsletter. Prevendite on line su Ticketone, nei punti vendita Boxoffice o direttamente alla biglietteria del teatro, aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Informazioni: www.politeamapratese.it.